giovedì 1 agosto 2013

Astrologia Celtica - dal 7 agosto al 6 settembre

dal 7 agosto al 17 agosto il Vascello – Tasso
dal 18 agosto al 27 agosto il Calderone – Sorbo
dal 28 agosto al 6 settembre il Centauro – Cotogno

il Vascello – Tasso dal 7 agosto al 17 agosto

Il mito:
Ci fu un tempo in cui Cernunnos, il dio dalle corna di cervo, decise di abbandonare gli uomini al loro destino e di non proteggerne più a caccia. Iniziò così un periodo oscuro: le forze più potenti sembravano cedere e la terra si stava spopolando. I popoli celtici si riunirono nel loro grande cerchio di pietre in piedi e parlarono delle cause della partenza del loro dio protettore, il buon e benevolo Cernunnos, al di là dai fiumi, dai fiori e dal mare. Nessun sacrificio alle sorgenti, ai corsi d’acqua, ai laghi era riuscito a far tornare il dio. L’assemblea concordò sulla necessità di mandare fino al rifugio di Cernunnos degli ambasciatori, a bordo di un grande vascello con la prua curva. Questi “inviati speciali” dovevano convincere il dio a tornare in mezzo al popolo sei Celti. I più coraggiosi e intelligenti guerrieri salirono sulla nave che una sera salpò. La nave viaggiò a lungo, attraversando universi fantastici e, dopo lunghe traversie e duri combattimenti, nel corso dei quali vi furono numerosi morti e feriti, essa riuscì a ritrovare il dio Cernunnos. Egli si annoiava talmente che già si era preparato a raggiungere il suo popolo: non fece quindi nessuna difficoltà a tornare. Il grande Vascello si alzò nell’aria; Cernunnossi appoggiò al suo albero affinchè questo non si rompesse sotto la pressione del vento che a quell’altitudine era molto potente. Gli eroi furono accolti con grida di gioia e banchetti a base di selvaggina di ogni tipo per festeggiare il ritorno di Cernunnos. In ricordo di questo avvenimento, quest’ultimo decise di piazzare il Vascello nel Cielo.
L’astrologia celtica associa a questa costellazione, chiamata oggi Nave, un albero dalle foglie appuntite come armi, coi frutti rossi ma con una piccola depressione nera in fondo, per ricordare i combattimenti che dovettero affrontare gli eroi per far tornare il dio e l’era dell’abbondanza: si tratta del Tasso, albero sacro tra gli alberi sacri ai Celti.

Il carattere:
Il Vascello-Tasso è destinato a portare lontano altri uomini. Varie volte, durante la propria vita, attraversa tempeste spaventose o vagabonda senza meta in universi misteriosi, popolati da grandi uccelli bianchi con grida stranamente stridule, oppure rimane immobile, con le vele a mezz’asta, quando il vento smette di soffiare. Il su carattere è uno dei meno stabili della ruota della vita cosmica dell’astrologia celtica: il Vascello-Tasso vive seguendo gli avvenimenti, come se egli dipendesse da oro. I periodi autunnali sono particolarmente negativi. Il Vascello-Tasso può avere il vento in poppa, essere intraprendente e raggiungere livelli elevati di successo per sé e per chi gli sta accanto, oppure rimanere in fondo al proprio letto, in preda a terribili depressioni, dalle quali sembra incapace di uscire, in realtà, riesce sempre a tornare a galla!. Tutte queste vicissitudini derivano dalla sua natura impersonale: si lascai influenzare da ciò che lo circonda e vi si adegua, come cambia colore il camaleonte. Il suo carattere è piuttosto difficile da definire: come uno specchio, il Vascello rimanda agli altri la propria immagine, senza “deformarne” né lo scoraggiamento né la speranza. Non serve a niente cercar di far cambiare un nativo di questo segno; meglio subire un metamorfosi, ridiventare positivi: allora si gonfieranno le vele e il rapporto andrà più lontano, verso nuove avventure. A volte esaltato e poi depresso, il Vascello-Tasso è il barometro della propria famiglia, del proprio ambiente di lavoro, del proprio gruppo di amici. Non dispone di una propria personalità ben definita.

Rapporti ed amicizie:
I suoi rapporti lo determinano nel più profondo del suo essere e gli amici che sceglie hanno una grande importanza nella vita che ha deciso di seguire. Quando un Vascello-Tasso si sente a disagio e sembra infelice, in realtà non vuole che lo si aiuti ad uscire dalla sua situazione: se siete veramente suo amico e volete farlo uscire dal suo letto, parlategli del piacere che voi avrete nel fare questa o quella cosa e guarirà immediatamente!

Professione:
E’ estremamente importante per un nativo del segno del Vascello-Tasso scegliere bene l propri professione. Bisogna che questa professione corrisponda ad alcuni criteri: il Vascello-Tasso ha bisogno di avere molte responsabilità materiali e di lavorare con una equipe gioiosa che ricerca un ideale esaltante. Le professioni scientifiche che richiedono un lavoro di ricerca in squadra possono essere adatte ai nativi del Vascello-Tasso.

Amori:
Gli amori del Vascello-Tasso, ora burrascosi, ora calmissimi, dipendono dalle fasi della Luna e dalle maree. Pieno di ardore e di desiderio per alcuni giorni, sensuale e amante lascivo, il Vascello-Tasso può passare poi a fasi di castità durante le quali non prova nessun sentimento amoroso, lasciandosi solo cullare dal ritmo delle onde, dai battiti del proprio cuore e dl flusso del suo sangue nelle vene e nelle arterie.

Destino:
Nel passato , i Celti utilizzavano molti rami del Tasso per fare bacchette magiche che permettevano di viaggiare in altri universi. Se non dimentica di scegliersi una buona guida, o un pilota eccellente, il Vascello-Tasso si dirigerà verso le sfere più elevate della spiritualità. Molti mistici e religiosi sono nati sotto questo segno: il sole, il vento e il mare formano il triangolo che può permettere l’elevazione, se viene raggiunto l’equilibrio. L’assenza di un motore interiore conduce spesso il Vascello-Tasso a credere che il compimento del suo destino dipenda dalle condizioni esterne. Non gli resta che appostarsi “nel posto giusto, nel momento giusto” beneficerà così degli aiuti esterni ed in particolare di quello di Cernunnos, il dio dalle corna do cervo. Il Vascello-Tasso non deve comunque mai dimenticare di colmare le brecce della sua stiva e di spiegare le sue vele quando soffi il vento giusto!


il Calderone – Sorbo dal 18 agosto al 27 agosto


Il mito:
Durante la grande battaglia contro l'armata dei demoni Fomoirè, i Thuatha di Danaan disponevano di una pozione magica che li rendeva invincibili ed immortali. Mentre molti di loro erano già caduti sotto i colpi del nemico, il dio Dagda decise di aiutarli: arrivò sul luogo della battaglia portando con sé il Calderone del quale si dice che: “nessuno se ne è mai allontanato insoddisfatto, qualunque sia stato il suo desiderio al momento in cui si avvicinava”. Dagda sistemò il Calderone su un treppiede e cominciò ad immergere ogni morto nel grande recipiente; ogni guerriero, appena immerso nel calderone, tornava fuori saltando, completamente guarito e più vigoroso di prima. Dagda immerse anche nella sua pozione magica le armi rotte, con lama o punta smussata, ed esse riemersero fuori intatte, affilate come se fossero appena uscite dalle abili mani del dio-fabbro Goibniu. Naturalmente con questo aiuto, i Thuatha di Danaan vinsero la battaglia, che rimase famosa come quella nella quale i morti avevano ricominciato a combattere, con tanta più audacia, perchè sapevano che sarebbero risuscitati con un bagno nel Calderone magico. Questo mito è rimasto molto vivo nell'inconscio collettivo della nostra civiltà post-celtic. Questo spiega il successo dei fumetti di Asterix, in cui si vede la “pozione magica” del druido rendere “irriducibili” un gruppo di Galli che si confrontarono con l'invasore romano. Questo mito ci ricorda che il più grande nemico dell'uomo non è la morte, ma la paura di morire. Se la coscienza pensa alla morte, inibisce tutti i processi della vita che così si associa al proprio nemico naturale: per i Celti la vita è indistruttibile, ecco perchè essi credono nella reincarnazione, nella trasmigrazione dell'anima nella resurrezione del corpo.
In virtù di alcune analogie, il Sorbo è associato al segno del Calderone nell'astrologia celtica: il frutto del Sorbo infatti è infatti considerato magico perchè la sua polpa contiene numerose cellule rocciose. Conosciamo l'importanza per i Celti della pietra, come simbolo di eternità: le numerose pietre erette, i dolmen, i menhir, i cairns e le gallerie coperte che si trovano nelle campagne dell'Europa Occidentale ( la “Grande Terra Celtica) ne sono una testimonianza. La polpa del Sorbo, secondo la leggenda, dovrebbe essere inclusa nella ricetta della pozione del Calderone dell'immortalità del dio Dagda.
La costellazione del Calderone porta oggi, sulle mappe del cielo, il nome di “Coppa”.

Il carattere:
La personalità del nativo del segno del Calderone-Sorbo è veramente originale: si tratta di un essere di una tale integrità ed onestà, di una tale probità, che genera dappertutto attorno a sé deferenza ed ammirazione. Sembra dotato di poteri sovrumani perchè non si lascia mai andare alle passioni che normalmente turbano il cuore degli uomini: la paura, l'ira, la gelosia, l'invidia, ecc. E' padrone di sé stesso. La forza psichica sulla quale ha basato la propria personalità è quella di una volontà solida come una roccia. Quando una persona depressa , oppure al contrario, al colmo del furore, viene messa in presenza di un nativo del segno astrologico celtico del Calderone-Sorbo, essa si calma, impressionata dal suo sguardo. Dopo aver pronunciato qualche parola, il Calderone-Sorbo ha rovesciato la situazione e le persone presenti diventano, se non serene, almeno in grado di riprendere il cammino della vita e le missioni che erano state loro affidate.
Molto indipendente, poco adatto alle manifestazioni emotive, è l'idealista più realista della ruota cosmica dei Celti. Se trova un'idea positiva che gli sembra applicabile perchè potrebbe contribuire al bene dell'umanità, egli si mette al lavoro per realizzarla e, con una scrupolosa perseveranza, una capacità di lavoro e una concentrazione fuori dal comune, raggiunge lo scopo.
La sua grande preoccupazione è sempre riferita ai numerosi universi che la sua immaginazione gli mostra, alle possibili soluzioni di certi problemi che affliggono l'umanità. La vera forza motrice del segno del Calderone-Sorbo è il desiderio inalterabile di fare del bene attorno a sé: lo si vede sempre dare una mano, in cambio non chiede mai niente per sé.

Rapporti ed amicizie:
Il Calderone-Sorbo è sempre in contatto con qualcuno, nel corso di tutta la sua vita; a prima vista non è un solitario. In realtà, è probabilmente il segno meno bisognoso di rapporti umani, nella ruta celtica. Ecco perchè è così disponibile verso i veri bisogni degli altri: per lui, non esiste nessun bisogno di qualche cosa o di qualcuno e lo dice spesso. Un giorno incontrò la dea Volontà , la corteggiò,ma la dea non gli cedette, allora si unì a lei trasformandosi in lei, diventando Volontà. Da allora non capisce perchè gli esseri umani siano così infelici, mentre hanno in sé tutto ciò che occorre per essere all'altezza del proprio destino. Suoi amici veri non sono molti, quando ne ha! Sempre in contatto con molta gente, il suo piacere non consiste nell'intimità con un essere amico, ma nella solitudine del proprio mondo intimo, nel quale, bisogna ammetterlo, sembra sempre molto felice. Del resto, non è questo il destino di qualsiasi persona che, non facendo male a nessuno attorno a sé e rispettando sempre i propri doveri, non prova alcun senso di colpa?Lo si troverà spesso in luoghi pubblici nei quali ama andare per fare favori a qualcuno.

Professione:
Tutte le professioni in cui l'individuo può dare il meglio di sé stesso a favore degli altri convengono Calderone-Sorbo: professioni legate alla medicina, paramediche, ad esempio. Essi potranno anche essere funzionari dell'amministrazione pubblica, vigili del fuoco, rappresentanti della volontà popolare. La principale qualità professionale risiede nella loro capacità di prendere decisioni rapide e ben valutate. Una particolarità del loro carattere deriva direttamente dal loro segno astrologico celtico: l'identità tra la volontà generale e la loro volontà individuale. La forza della loro volontà personale sembra straordinaria perchè diventa il prolungamento del volere di un popolo, di una razza, di una società. Si incontrano spesso nativi del Calderone-Sorbo a capo di gruppi: diventano “campioni” in certe cause, basate sul “buon senso”, cioè sul consenso generale del momento.

Amori:
Il Calderone-Sorbo non emana molta sensualità, ma è sensibile e può essere tenero nell'intimità. Associa fortemente l'amore alla fedeltà, al matrimonio e alla famiglia. Ciò che egi auspica può essere riassunto così: strutture familiari solide, consolidate da un legame istituzionale con la patria o nazione sovrana: è affascinato dal potere. Ciò si rivela anche nella sua vita sentimentale: non bisogna aspettarsi che reciti una parte di secondo piano nella famiglia o nel matrimonio. Anche se il Calderone-Sorbo è una donna, sarà lei a prendere le decisioni importanti nella coppia: poiché la sua volontà è l'espressione visibile della volontà di tutti, non vi saranno problemi.

Destino:
Il Calderone-Sorbo ama nutrire e rigenerare le forze vitali di coloro che si avvicinano: la sua missione è profondamente generosa ed altruista. Esiste una dimensione più intima ma anch'essa essenziale: il Calderone-Sorbo è intuitivo, è munito di molte antenne, è telecomandato dalle volontà che lo circondano. Il suo destino si basa essenzialmente su questa capacità di “captare” i desideri degli altri per poi ritrasmetterli”ad alta voce” e, soprattutto, realizzarli. Quando il Calderone-Sorbo arriva alla fine della sua vita, tutti lo piangono con nostalgia e soffrono della sua assenza – era così utile. Quando esala il suo ultimo respiro, getta lo sguardo su tutto ciò che ha fatto per gli altri ed è soddisfatto. Il Calderone-Sorbo conosce generalmente bene il proprio destino, perchè corrisponde esattamente alla propria funzione utile, da tutti i punti di vista.


il Centauro – Cotogno dal 28 agosto al 6 settembre


Il mito:
Tutto ebbe inizio quando Teutates si innamorò della dea dell'isola che oggi si chiama Sein. Questa dea, chiamata Macha, passava il proprio tempo tra e cavalle a lei dedicate; amava persino trasformarsi in questo animale dalla lunga criniera. Durante un temporale, Teutates che non ne poteva più, stimolato dai lineamenti di Macha e dalla forza atletica del suo corpo, le si presentò, sperando che la sua legittima sposa ne sarebbe rimasta ignara. Egli si unì così a Macha che comincia presto ad ingrassare, allora Teutates, trasformatosi in cavallo, fuggì, inseguito dalla sposa adirata e gelosa. Dopo poche ore, Macha diede alla luce un figlio molto strano, chiamato Sena. Essa si era ben sistemata in un grande calderone, pieno d'acqua calda nel quale stavano macerando alcune piante magiche ed alcuni frutti oggi chiamati Cotogni. Il bambino uscì dal suo ventre: la sua bella testa comparve subito alla superficie della pozione contenuta nel calderone, ma il suo busto umano poggiava sul corpo di un cavallo. Abbracciò teneramente sua madre e l'aiutò a riprendersi da questo doloroso parto. Macha soffrì molto di avere partorito un simile mostro fino a quando, diventò grande, il Centauro le fece bere un filtro magico di sua invenzione, che le diede l'oblio e la pace eterna.
Il Centauro è conosciuto, nella mitologia orale trasmessa dai bardi, sopratutto per la sua conoscenza della medicina e delle erbe medicamentose. La sua vita procede in modo armonioso: passa la maggior parte del tempo in compagnia di ammalati, che riesce sempre a guarire. Sembra che abbia la capacità di far resuscitare i morti, potere normalmente riservato a Dagda, proprietario del calderone dell'immortalità.
L'astrologia celtica associa il Cotogno a questa costellazione del Centauro, perchè il suo frutto, malgrado la sua forma rudimentale, ha un sapore unico e delle sottili proprietà terapeutiche.

Il carattere:
Dotato di una grande sensibilità, il Centauro-Cotogno ha un grande interesse per tutto ciò che riguarda la salute e la pedagogia. Risente in ogni sua fibra della sofferenza degli altri e non si dà pace finchè non può porvi rimedio o sollievo. Il suo cuore ne fa un altruista incorreggibile, anche se ama la vita ed apprezza qualsiasi tipo di piacere: molto socievole, quindi, il Centauro-Cotogno si circonda di molti amici, per i quali recita la parte del consigliere. E' prodigo di parole di conforto e quindi è spesso sulla sua spalla che li amici intimi, ed anche gli altri, vengono a versare qualche lacrima e a confidare le proprie pene. Ama particolarmente aiutare il prossimo e si interessa poco a sé stesso: non ha molta cura di sé e qualche volta, la sua salute ne può risentire. Dimostra di essere dotato per le molte attività che svolge sempre in compagnia di qualcuno: totalmente privo di egoismo, divide tutto ciò che possiede, ma l'importanza che riconosce alla comodità può a volte impedire al Centauro-Cotogno di uscire di casa, ha comunque sempre ospiti a casa sua. Piuttosto allegro, sotto la maschera del buontempone, nasconde vecchie ferite. La sua vita passa da momenti di sollecitudine e di grande generosità a momenti in cui si diverte e beve molto; non sopporta molto bene l'effetto dell'alcool e ciò gli crea qualche problema.
Nessuno gli tiene comunque rancore per le sue “follie” perchè è così comprensivo e tollerante che suscita riconoscenza e benevolenza: ama davvero recitare la parte del “nonnino” o della “nonnina”.

Rapporti ed amicizie:
Il suo carattere gli permette di andare d'accordo facilmente con tutti. Ama l'umanità intera, egli stesso dichiara ogni momento, con commovente sincerità.

Professione:
E' il medico del corpo della ruota della vita cosmica dei Celti. Egli conosce bene le piante e le cure atte a guarire completamente i malati. E' generalmente molto intelligente e possiede una sapienza enciclopedica, Molti druidi famosi del passato, che avevano ricevuto dai loro antenati conoscenze molto precise sulla salute, erano nati sotto il segno del Centauro-Cotogno. Sembra che i bambini influenzati da questa costellazione e segnati dal Cotogno siano dotati di capacità di memoria e di intuizione speciali. I figlio del dio Teutates, i Centauro-Cotogno non poteva non possedere queste qualità. Le particolari competenze che sviluppano i nativi di questo segno permettono loro di esaminare gli esseri in maniera globale e di riequilibrare le loro energie sottili e grossolane per poter ritrovare una buona salute. Il Centauro-Cotogno avrà molto successo nelle professioni mediche e paramediche oppure come “guaritore” e sarà felice, se eserciterà una professione in questo campo: è la sua missione, la sua vocazione. Non bisogna però limitare il talento del Centauro-Cotogno alle cure per un corpo umano ammalato. Egli può esercitare il suo talento nel campo dell'agricoltura, della frutticoltura e dell'orticoltura: può inoltre essere anche un eccellente veterinario o allevatore di bestiame.

Amori:
Ecco uno degli amanti più strani della ruota dell vita cosmica: animato da istinti estremamente forti, e spesso brutali, è anche molto sentimentale e tenero. La sua sensibilità esasperata gli crea gli stessi problemi della sua sensualità sfrenata. E' particolarmente imprevedibile, se sotto l'effetto di qualche sostanza eccitante: non sopporta l'alcool che lo fa piangere o ridere. Affettuoso come un piccolo bambino, in poche secondi il Centauro-Cotogno può trasformarsi in un vero animale in calore, diventare completamente irrazionale e incapace di controllarsi.

Destino:
Saggio e sapiente da un lato, folle ed appassionato dall'altro, il Centauro-Cotogno attraversa la sua esistenza come una cometa la cui coda luminosa illumina il cielo oscuro. Si dirige abilmente verso un luogo che è l'unico a conoscere, in cui realizzare la propria natura spirituale. Aiutando molti esseri a liberarsi dai mali e dalle sofferenze che li affliggono, il Centauro-Cotogno trasforma sé stesso, provocando una vera e propria alchimia della propria natura. Grande detonatore di conflitti, nei suoi periodi violenti, raggiunge una notevole serenità quando scopre in sé qualche nuova realtà: la propria sofferenza sparisce. Durante tutta la sua esistenza non fa altro che liberarsi da tutti i processi che provocano la vecchiaia e la miseria degli esseri: la sua benevolenza e la sua sollecitudine lo porteranno a livelli mistici di beatitudine. Quest'evoluzione è lenta e richiede una estrema attenzione, oltre ad una intensa fede, del resto al Centauro-Cotogno non mancano né l'una né l'altra.