Astrologia Celtica - dal 7 agosto al 6 settembre
dal
7 agosto al 17 agosto il Vascello – Tasso
dal
18 agosto al 27 agosto il Calderone – Sorbo
dal
28 agosto al 6 settembre il Centauro – Cotogno
il
Vascello – Tasso
dal 7 agosto al 17 agosto
Il
mito:
Ci
fu un tempo in cui Cernunnos, il dio dalle corna di cervo, decise di
abbandonare gli uomini al loro destino e di non proteggerne più a
caccia. Iniziò così un periodo oscuro: le forze più potenti
sembravano cedere e la terra si stava spopolando. I popoli celtici si
riunirono nel loro grande cerchio di pietre in piedi e parlarono
delle cause della partenza del loro dio protettore, il buon e
benevolo Cernunnos, al di là dai fiumi, dai fiori e dal mare. Nessun
sacrificio alle sorgenti, ai corsi d’acqua, ai laghi era riuscito a
far tornare il dio. L’assemblea concordò sulla necessità di
mandare fino al rifugio di Cernunnos degli ambasciatori, a bordo di
un grande vascello con la prua curva. Questi “inviati speciali”
dovevano convincere il dio a tornare in mezzo al popolo sei Celti. I
più coraggiosi e intelligenti guerrieri salirono sulla nave che una
sera salpò. La nave viaggiò a lungo, attraversando universi
fantastici e, dopo lunghe traversie e duri combattimenti, nel corso
dei quali vi furono numerosi morti e feriti, essa riuscì a ritrovare
il dio Cernunnos. Egli si annoiava talmente che già si era preparato
a raggiungere il suo popolo: non fece quindi nessuna difficoltà a
tornare. Il grande Vascello si alzò nell’aria; Cernunnossi
appoggiò al suo albero affinchè questo non si rompesse sotto la
pressione del vento che a quell’altitudine era molto potente. Gli
eroi furono accolti con grida di gioia e banchetti a base di
selvaggina di ogni tipo per festeggiare il ritorno di Cernunnos. In
ricordo di questo avvenimento, quest’ultimo decise di piazzare il
Vascello nel Cielo.
L’astrologia
celtica associa a questa costellazione, chiamata oggi Nave, un albero
dalle foglie appuntite come armi, coi frutti rossi ma con una piccola
depressione nera in fondo, per ricordare i combattimenti che
dovettero affrontare gli eroi per far tornare il dio e l’era
dell’abbondanza: si tratta del Tasso, albero sacro tra gli alberi
sacri ai Celti.
Il
carattere:
Il
Vascello-Tasso è destinato a portare lontano altri uomini. Varie
volte, durante la propria vita, attraversa tempeste spaventose o
vagabonda senza meta in universi misteriosi, popolati da grandi
uccelli bianchi con grida stranamente stridule, oppure rimane
immobile, con le vele a mezz’asta, quando il vento smette di
soffiare. Il su carattere è uno dei meno stabili della ruota della
vita cosmica dell’astrologia celtica: il Vascello-Tasso vive
seguendo gli avvenimenti, come se egli dipendesse da oro. I periodi
autunnali sono particolarmente negativi. Il Vascello-Tasso può avere
il vento in poppa, essere intraprendente e raggiungere livelli
elevati di successo per sé e per chi gli sta accanto, oppure
rimanere in fondo al proprio letto, in preda a terribili depressioni,
dalle quali sembra incapace di uscire, in realtà, riesce sempre a
tornare a galla!. Tutte queste vicissitudini derivano dalla sua
natura impersonale: si lascai influenzare da ciò che lo circonda e
vi si adegua, come cambia colore il camaleonte. Il suo carattere è
piuttosto difficile da definire: come uno specchio, il Vascello
rimanda agli altri la propria immagine, senza “deformarne” né lo
scoraggiamento né la speranza. Non serve a niente cercar di far
cambiare un nativo di questo segno; meglio subire un metamorfosi,
ridiventare positivi: allora si gonfieranno le vele e il rapporto
andrà più lontano, verso nuove avventure. A volte esaltato e poi
depresso, il Vascello-Tasso è il barometro della propria famiglia,
del proprio ambiente di lavoro, del proprio gruppo di amici. Non
dispone di una propria personalità ben definita.
Rapporti
ed amicizie:
I
suoi rapporti lo determinano nel più profondo del suo essere e gli
amici che sceglie hanno una grande importanza nella vita che ha
deciso di seguire. Quando un Vascello-Tasso si sente a disagio e
sembra infelice, in realtà non vuole che lo si aiuti ad uscire dalla
sua situazione: se siete veramente suo amico e volete farlo uscire
dal suo letto, parlategli del piacere che voi avrete nel fare questa
o quella cosa e guarirà immediatamente!
Professione:
E’
estremamente importante per un nativo del segno del Vascello-Tasso
scegliere bene l propri professione. Bisogna che questa professione
corrisponda ad alcuni criteri: il Vascello-Tasso ha bisogno di avere
molte responsabilità materiali e di lavorare con una equipe gioiosa
che ricerca un ideale esaltante. Le professioni scientifiche che
richiedono un lavoro di ricerca in squadra possono essere adatte ai
nativi del Vascello-Tasso.
Amori:
Gli
amori del Vascello-Tasso, ora burrascosi, ora calmissimi, dipendono
dalle fasi della Luna e dalle maree. Pieno di ardore e di desiderio
per alcuni giorni, sensuale e amante lascivo, il Vascello-Tasso può
passare poi a fasi di castità durante le quali non prova nessun
sentimento amoroso, lasciandosi solo cullare dal ritmo delle onde,
dai battiti del proprio cuore e dl flusso del suo sangue nelle vene e
nelle arterie.
Destino:
Nel
passato , i Celti utilizzavano molti rami del Tasso per fare
bacchette magiche che permettevano di viaggiare in altri universi. Se
non dimentica di scegliersi una buona guida, o un pilota eccellente,
il Vascello-Tasso si dirigerà verso le sfere più elevate della
spiritualità. Molti mistici e religiosi sono nati sotto questo
segno: il sole, il vento e il mare formano il triangolo che può
permettere l’elevazione, se viene raggiunto l’equilibrio.
L’assenza di un motore interiore conduce spesso il Vascello-Tasso a
credere che il compimento del suo destino dipenda dalle condizioni
esterne. Non gli resta che appostarsi “nel posto giusto, nel
momento giusto” beneficerà così degli aiuti esterni ed in
particolare di quello di Cernunnos, il dio dalle corna do cervo. Il
Vascello-Tasso non deve comunque mai dimenticare di colmare le brecce
della sua stiva e di spiegare le sue vele quando soffi il vento
giusto!
il
Calderone – Sorbo dal 18 agosto al 27
agosto
Il
mito:
Durante
la grande battaglia contro l'armata dei demoni Fomoirè, i Thuatha di
Danaan disponevano di una pozione magica che li rendeva invincibili
ed immortali. Mentre molti di loro erano già caduti sotto i colpi
del nemico, il dio Dagda decise di aiutarli: arrivò sul luogo della
battaglia portando con sé il Calderone del quale si dice che:
“nessuno se ne è mai allontanato insoddisfatto, qualunque sia
stato il suo desiderio al momento in cui si avvicinava”. Dagda
sistemò il Calderone su un treppiede e cominciò ad immergere ogni
morto nel grande recipiente; ogni guerriero, appena immerso nel
calderone, tornava fuori saltando, completamente guarito e più
vigoroso di prima. Dagda immerse anche nella sua pozione magica le
armi rotte, con lama o punta smussata, ed esse riemersero fuori
intatte, affilate come se fossero appena uscite dalle abili mani del
dio-fabbro Goibniu. Naturalmente con questo aiuto, i Thuatha di
Danaan vinsero la battaglia, che rimase famosa come quella nella
quale i morti avevano ricominciato a combattere, con tanta più
audacia, perchè sapevano che sarebbero risuscitati con un bagno nel
Calderone magico. Questo mito è rimasto molto vivo nell'inconscio
collettivo della nostra civiltà post-celtic. Questo spiega il
successo dei fumetti di Asterix, in cui si vede la “pozione magica”
del druido rendere “irriducibili” un gruppo di Galli che si
confrontarono con l'invasore romano. Questo mito ci ricorda che il
più grande nemico dell'uomo non è la morte, ma la paura di morire.
Se la coscienza pensa alla morte, inibisce tutti i processi della
vita che così si associa al proprio nemico naturale: per i Celti la
vita è indistruttibile, ecco perchè essi credono nella
reincarnazione, nella trasmigrazione dell'anima nella resurrezione
del corpo.
In
virtù di alcune analogie, il Sorbo è associato al segno del
Calderone nell'astrologia celtica: il frutto del Sorbo infatti è
infatti considerato magico perchè la sua polpa contiene numerose
cellule rocciose. Conosciamo l'importanza per i Celti della pietra,
come simbolo di eternità: le numerose pietre erette, i dolmen, i
menhir, i cairns e le gallerie coperte che si trovano nelle campagne
dell'Europa Occidentale ( la “Grande Terra Celtica) ne sono una
testimonianza. La polpa del Sorbo, secondo la leggenda, dovrebbe
essere inclusa nella ricetta della pozione del Calderone
dell'immortalità del dio Dagda.
La
costellazione del Calderone porta oggi, sulle mappe del cielo, il
nome di “Coppa”.
Il
carattere:
La
personalità del nativo del segno del Calderone-Sorbo è veramente
originale: si tratta di un essere di una tale integrità ed onestà,
di una tale probità, che genera dappertutto attorno a sé deferenza
ed ammirazione. Sembra dotato di poteri sovrumani perchè non si
lascia mai andare alle passioni che normalmente turbano il cuore
degli uomini: la paura, l'ira, la gelosia, l'invidia, ecc. E' padrone
di sé stesso. La forza psichica sulla quale ha basato la propria
personalità è quella di una volontà solida come una roccia. Quando
una persona depressa , oppure al contrario, al colmo del furore,
viene messa in presenza di un nativo del segno astrologico celtico
del Calderone-Sorbo, essa si calma, impressionata dal suo sguardo.
Dopo aver pronunciato qualche parola, il Calderone-Sorbo ha
rovesciato la situazione e le persone presenti diventano, se non
serene, almeno in grado di riprendere il cammino della vita e le
missioni che erano state loro affidate.
Molto
indipendente, poco adatto alle manifestazioni emotive, è l'idealista
più realista della ruota cosmica dei Celti. Se trova un'idea
positiva che gli sembra applicabile perchè potrebbe contribuire al
bene dell'umanità, egli si mette al lavoro per realizzarla e, con
una scrupolosa perseveranza, una capacità di lavoro e una
concentrazione fuori dal comune, raggiunge lo scopo.
La
sua grande preoccupazione è sempre riferita ai numerosi universi che
la sua immaginazione gli mostra, alle possibili soluzioni di certi
problemi che affliggono l'umanità. La vera forza motrice del segno
del Calderone-Sorbo è il desiderio inalterabile di fare del bene
attorno a sé: lo si vede sempre dare una mano, in cambio non chiede
mai niente per sé.
Rapporti
ed amicizie:
Il
Calderone-Sorbo è sempre in contatto con qualcuno, nel corso di
tutta la sua vita; a prima vista non è un solitario. In realtà, è
probabilmente il segno meno bisognoso di rapporti umani, nella ruta
celtica. Ecco perchè è così disponibile verso i veri bisogni degli
altri: per lui, non esiste nessun bisogno di qualche cosa o di
qualcuno e lo dice spesso. Un giorno incontrò la dea Volontà , la
corteggiò,ma la dea non gli cedette, allora si unì a lei
trasformandosi in lei, diventando Volontà. Da allora non capisce
perchè gli esseri umani siano così infelici, mentre hanno in sé
tutto ciò che occorre per essere all'altezza del proprio destino.
Suoi amici veri non sono molti, quando ne ha! Sempre in contatto con
molta gente, il suo piacere non consiste nell'intimità con un essere
amico, ma nella solitudine del proprio mondo intimo, nel quale,
bisogna ammetterlo, sembra sempre molto felice. Del resto, non è
questo il destino di qualsiasi persona che, non facendo male a
nessuno attorno a sé e rispettando sempre i propri doveri, non prova
alcun senso di colpa?Lo si troverà spesso in luoghi pubblici nei
quali ama andare per fare favori a qualcuno.
Professione:
Tutte
le professioni in cui l'individuo può dare il meglio di sé stesso a
favore degli altri convengono Calderone-Sorbo: professioni legate
alla medicina, paramediche, ad esempio. Essi potranno anche essere
funzionari dell'amministrazione pubblica, vigili del fuoco,
rappresentanti della volontà popolare. La principale qualità
professionale risiede nella loro capacità di prendere decisioni
rapide e ben valutate. Una particolarità del loro carattere deriva
direttamente dal loro segno astrologico celtico: l'identità tra la
volontà generale e la loro volontà individuale. La forza della loro
volontà personale sembra straordinaria perchè diventa il
prolungamento del volere di un popolo, di una razza, di una società.
Si incontrano spesso nativi del Calderone-Sorbo a capo di gruppi:
diventano “campioni” in certe cause, basate sul “buon senso”,
cioè sul consenso generale del momento.
Amori:
Il
Calderone-Sorbo non emana molta sensualità, ma è sensibile e può
essere tenero nell'intimità. Associa fortemente l'amore alla
fedeltà, al matrimonio e alla famiglia. Ciò che egi auspica può
essere riassunto così: strutture familiari solide, consolidate da un
legame istituzionale con la patria o nazione sovrana: è affascinato
dal potere. Ciò si rivela anche nella sua vita sentimentale: non
bisogna aspettarsi che reciti una parte di secondo piano nella
famiglia o nel matrimonio. Anche se il Calderone-Sorbo è una donna,
sarà lei a prendere le decisioni importanti nella coppia: poiché la
sua volontà è l'espressione visibile della volontà di tutti, non
vi saranno problemi.
Destino:
Il
Calderone-Sorbo ama nutrire e rigenerare le forze vitali di coloro
che si avvicinano: la sua missione è profondamente generosa ed
altruista. Esiste una dimensione più intima ma anch'essa essenziale:
il Calderone-Sorbo è intuitivo, è munito di molte antenne, è
telecomandato dalle volontà che lo circondano. Il suo destino si
basa essenzialmente su questa capacità di “captare” i desideri
degli altri per poi ritrasmetterli”ad alta voce” e, soprattutto,
realizzarli. Quando il Calderone-Sorbo arriva alla fine della sua
vita, tutti lo piangono con nostalgia e soffrono della sua assenza –
era così utile. Quando esala il suo ultimo respiro, getta lo sguardo
su tutto ciò che ha fatto per gli altri ed è soddisfatto. Il
Calderone-Sorbo conosce generalmente bene il proprio destino, perchè
corrisponde esattamente alla propria funzione utile, da tutti i
punti di vista.
il
Centauro – Cotogno dal 28 agosto al 6
settembre
Il
mito:
Tutto
ebbe inizio quando Teutates si innamorò della dea dell'isola che
oggi si chiama Sein. Questa dea, chiamata Macha, passava il proprio
tempo tra e cavalle a lei dedicate; amava persino trasformarsi in
questo animale dalla lunga criniera. Durante un temporale, Teutates
che non ne poteva più, stimolato dai lineamenti di Macha e dalla
forza atletica del suo corpo, le si presentò, sperando che la sua
legittima sposa ne sarebbe rimasta ignara. Egli si unì così a Macha
che comincia presto ad ingrassare, allora Teutates, trasformatosi in
cavallo, fuggì, inseguito dalla sposa adirata e gelosa. Dopo poche
ore, Macha diede alla luce un figlio molto strano, chiamato Sena.
Essa si era ben sistemata in un grande calderone, pieno d'acqua calda
nel quale stavano macerando alcune piante magiche ed alcuni frutti
oggi chiamati Cotogni. Il bambino uscì dal suo ventre: la sua bella
testa comparve subito alla superficie della pozione contenuta nel
calderone, ma il suo busto umano poggiava sul corpo di un cavallo.
Abbracciò teneramente sua madre e l'aiutò a riprendersi da questo
doloroso parto. Macha soffrì molto di avere partorito un simile
mostro fino a quando, diventò grande, il Centauro le fece bere un
filtro magico di sua invenzione, che le diede l'oblio e la pace
eterna.
Il
Centauro è conosciuto, nella mitologia orale trasmessa dai bardi,
sopratutto per la sua conoscenza della medicina e delle erbe
medicamentose. La sua vita procede in modo armonioso: passa la
maggior parte del tempo in compagnia di ammalati, che riesce sempre a
guarire. Sembra che abbia la capacità di far resuscitare i morti,
potere normalmente riservato a Dagda, proprietario del calderone
dell'immortalità.
L'astrologia
celtica associa il Cotogno a questa costellazione del Centauro,
perchè il suo frutto, malgrado la sua forma rudimentale, ha un
sapore unico e delle sottili proprietà terapeutiche.
Il
carattere:
Dotato
di una grande sensibilità, il Centauro-Cotogno ha un grande
interesse per tutto ciò che riguarda la salute e la pedagogia.
Risente in ogni sua fibra della sofferenza degli altri e non si dà
pace finchè non può porvi rimedio o sollievo. Il suo cuore ne fa un
altruista incorreggibile, anche se ama la vita ed apprezza qualsiasi
tipo di piacere: molto socievole, quindi, il Centauro-Cotogno si
circonda di molti amici, per i quali recita la parte del consigliere.
E' prodigo di parole di conforto e quindi è spesso sulla sua spalla
che li amici intimi, ed anche gli altri, vengono a versare qualche
lacrima e a confidare le proprie pene. Ama particolarmente aiutare il
prossimo e si interessa poco a sé stesso: non ha molta cura di sé e
qualche volta, la sua salute ne può risentire. Dimostra di essere
dotato per le molte attività che svolge sempre in compagnia di
qualcuno: totalmente privo di egoismo, divide tutto ciò che
possiede, ma l'importanza che riconosce alla comodità può a volte
impedire al Centauro-Cotogno di uscire di casa, ha comunque sempre
ospiti a casa sua. Piuttosto allegro, sotto la maschera del
buontempone, nasconde vecchie ferite. La sua vita passa da momenti di
sollecitudine e di grande generosità a momenti in cui si diverte e
beve molto; non sopporta molto bene l'effetto dell'alcool e ciò gli
crea qualche problema.
Nessuno
gli tiene comunque rancore per le sue “follie” perchè è così
comprensivo e tollerante che suscita riconoscenza e benevolenza: ama
davvero recitare la parte del “nonnino” o della “nonnina”.
Rapporti
ed amicizie:
Il
suo carattere gli permette di andare d'accordo facilmente con tutti.
Ama l'umanità intera, egli stesso dichiara ogni momento, con
commovente sincerità.
Professione:
E'
il medico del corpo della ruota della vita cosmica dei Celti. Egli
conosce bene le piante e le cure atte a guarire completamente i
malati. E' generalmente molto intelligente e possiede una sapienza
enciclopedica, Molti druidi famosi del passato, che avevano ricevuto
dai loro antenati conoscenze molto precise sulla salute, erano nati
sotto il segno del Centauro-Cotogno. Sembra che i bambini
influenzati da questa costellazione e segnati dal Cotogno siano
dotati di capacità di memoria e di intuizione speciali. I figlio del
dio Teutates, i Centauro-Cotogno non poteva non possedere queste
qualità. Le particolari competenze che sviluppano i nativi di questo
segno permettono loro di esaminare gli esseri in maniera globale e di
riequilibrare le loro energie sottili e grossolane per poter
ritrovare una buona salute. Il Centauro-Cotogno avrà molto successo
nelle professioni mediche e paramediche oppure come “guaritore” e
sarà felice, se eserciterà una professione in questo campo: è la
sua missione, la sua vocazione. Non bisogna però limitare il talento
del Centauro-Cotogno alle cure per un corpo umano ammalato. Egli può
esercitare il suo talento nel campo dell'agricoltura, della
frutticoltura e dell'orticoltura: può inoltre essere anche un
eccellente veterinario o allevatore di bestiame.
Amori:
Ecco
uno degli amanti più strani della ruota dell vita cosmica: animato
da istinti estremamente forti, e spesso brutali, è anche molto
sentimentale e tenero. La sua sensibilità esasperata gli crea gli
stessi problemi della sua sensualità sfrenata. E' particolarmente
imprevedibile, se sotto l'effetto di qualche sostanza eccitante: non
sopporta l'alcool che lo fa piangere o ridere. Affettuoso come un
piccolo bambino, in poche secondi il Centauro-Cotogno può
trasformarsi in un vero animale in calore, diventare completamente
irrazionale e incapace di controllarsi.
Destino:
Saggio
e sapiente da un lato, folle ed appassionato dall'altro, il
Centauro-Cotogno attraversa la sua esistenza come una cometa la cui
coda luminosa illumina il cielo oscuro. Si dirige abilmente verso un
luogo che è l'unico a conoscere, in cui realizzare la propria natura
spirituale. Aiutando molti esseri a liberarsi dai mali e dalle
sofferenze che li affliggono, il Centauro-Cotogno trasforma sé
stesso, provocando una vera e propria alchimia della propria natura.
Grande detonatore di conflitti, nei suoi periodi violenti, raggiunge
una notevole serenità quando scopre in sé qualche nuova realtà: la
propria sofferenza sparisce. Durante tutta la sua esistenza non fa
altro che liberarsi da tutti i processi che provocano la vecchiaia e
la miseria degli esseri: la sua benevolenza e la sua sollecitudine lo
porteranno a livelli mistici di beatitudine. Quest'evoluzione è
lenta e richiede una estrema attenzione, oltre ad una intensa fede,
del resto al Centauro-Cotogno non mancano né l'una né l'altra.