lunedì 29 aprile 2013


Astrologia Celtica - dal 5 maggio al 5 giugno


dal 5 maggio al 15 maggio                    l’Eroe Solare – Abete Rosso
dal 16 maggio al 25 maggio                  la Lepre – Faggio
dal 26 maggio al 5 giugno                    il Cacciatore – Ciliegio

L’Eroe Solare – Abete Rosso  dal 5 maggio al 15 maggio                          

Il mito:
La figlia di un re molto antico, il cui nome si è perso nel corso dei secoli, venne rinchiusa in una torre, per non rischiare di dare alla luce un erede al trono che quel cattivo re voleva tenere tutto per sé. Il dio Dagda, passando nel cielo si innamorò di lei ed entrò nella torre attraversando le mura. La fecondò e nacque così l’Eroe Solare, un personaggio fuori dal comune. Quando diventò adulto, compì grandi imprese. La più incredibile fu quella di decapitare una donna con la testa così orribile da pietrificare tutti coloro che la guardavano. I suoi poteri erano molto ampi: poteva rendersi invisibile, possedeva una face d’oro magica per combattere i nemici e portava sandali muniti di ali che gli permettevano di volare e di muoversi più veloce del vento. Fu lui ad innamorarsi della Principessa Incatenata: uccise con un colpo di falce d’oro il mostro marino che minacciava di divorarla e ne pietrificò la madre, la regina, mostrandole la testa orribile che portava sempre con sé in un sacco. Fionn, l’Eroe Solare, è il modello del messaggero degli dei inviato per riparare i torti e ricompensare i cuori puri. L’astrologia celtica associa a questo segno l’Abete Rosso perché questo albero sembra ricordare il movimento delle ali dell’Eroe Solare con i suoi rami che dirigono verso l’alto  e verso il basso ed anche perché il suo cono è, secondo la leggenda, simile al sacco nel quale Fionn conservava l’orribile testa.
Oggi, nel cielo, la costellazione dell’Eroe Solare porta il nome di Perseo, il suo corrispondente greco.

Il Carattere:
L’Eroe Solare-Abete Rosso sembra poco ameno e piuttosto imbarazzante a prima vista: nessuno si diverte con lui più o meno cosciente dell’importanza del proprio ruolo di agente segreto degli dei. Il suo piccolo io non sopporta coloro che lo contraddicono o che non credono; si mostra estremamente puntiglioso in merito alle questioni di giustizia, di parola data o di religione. Dispone di energie poco comuni, è capace di ricaricarsi rapidamente, mettendosi solo un attimo al sole. La sua vita è tracciata con il righello: ritiene di essere incaricato di una missione importante, e ne trae un grande orgoglio. Il suo mito preferito, che sente di dover realizzare, è quello di salvare gli oppressi dalle mani dei loro boia. Le difficoltà che incontra durante la realizzazione dei propri obbiettivi non sono da lui sottovalutate. E’ calcolatore e prudente anche se dotato di un coraggio indomabile: meglio non averlo come nemico! Interiormente, è molto duro con sé stesso e si sottomette ad un allenamento costante sia da un punto di vista fisico che morale. Possiede una volontà forte come l’acciaio, la sua anima è “ben temprata”. E’ spesso persino troppo dotato in certi settori: lo sa e l fa sapere. In fondo ad ogni Eroe Solare –Abete Rosso, è assopito un genio.

Rapporti ed amicizie:
L’Eroe Solare –Abete Rosso è innanzitutto affascinato e meravigliato da sé stesso: gli altri non lo interessano se non moderatamente, in quanto individui. Si mostra invece molto rispettoso delle leggi morali -“divine”- fondamentali. Difenderà così quasi sempre le cause difficili, se non perse! E’ un distruttore e un protettore. I suoi amici sono sicuri di avere la sua protezione e il suo appoggio in qualsiasi circostanza, i suoi nemici sono certi di passare brutti momenti con lui. Possiede un lato poco umano: è freddo e si atteggia facilmente a giudice e a boia. E’ un “esecutore” o uno “sterminatore”.

Professione:
La caratteristica fondamentale dell’Eroe Solare-Abete Rosso è la determinazione quando un nativo di questo segno astrologico celtico è convinto della fondatezza del compito che deve svolgere, non lo ferma più nessuno. Non torna mai sulla “decisione” presa. Si sente incaricato di una missione divina, e la compirà malgrado e contro tutti. Nessun criterio morale, nessuno scrupolo gli impediranno di colpire le vittime che deve giustiziare per il “bene dell’umanità”. Non prova nessun rimpianto, nessun rimorso e nessun dubbio per quanto riguarda i suoi atti. Professionalmente, occupa spesso posizioni molto elevate nella gerarchia politica o religiosa. In tali ruoli, detiene le armi necessarie e ne dispone per applicare le idee “divine” che ritiene sempre di dover far trionfare.

Amori:
Arriva, ama  e torna a partire verso nuove avventure. L’Eroe Solare-Abete Rosso si innamora facilmente, e ogni volta, a qualunque età, crede che sia per la vita perché pensa di aver incontrato l’anima gemella. Ben presto però trascura la persona che pretende di amare, rendendosi conto che essa è umana, troppo umana. Il suo illusorio inseguire un ideale amoroso riprende, con la stessa ingenuità di prima.

Destino:
Quale può essere il destino di un messaggero degli dei, di qualcuno che si ritiene incaricato di una missione di redenzione e di protezione dell’umanità? Non ha molte probabilità di morire nel proprio letto: è facile che assuma una funzione sociale eleva, quella di un legislatore - giustiziere. Se non ci fosse questo genere di personalità nella ruota della vita cosmica dell’astrologia celtica, non ci sarebbe più nessun riferimento, nessuna garanzia di giustizia. Il destino di questo Eroe Solare-Abete Rosso è essenzialmente quello di compiere un’azione veramente “eroica” nel corso della propria vita: ne dipende la sua felicità. L’Eroe Solare-Abete Rosso non è un essere comune o banale. Deve sempre fare cose eccezionali e straordinarie.


La Lepre – Faggio                        dal 16 maggio al 25 maggio 

Il mito:
La luna piena diffonde la sua luce livida in un’aura argentata attorno alla radura in cui si svolge una strana cerimonia, disposte a forma di cerchio, sedute sulle loro zampe posteriori, si sono radunate alcune diecine di lepri femmine: al centro    , con le narici che fumano nel freddo della notte stellata, due grosse lepri si colpiscono l’un l’altra con le zampette innalzate, come se facessero la boxe. E’ il rituale che permette al maschio più forte di far riconoscere la sua superiorità e di conquistarsi il diritto di fecondare per primo le femmine presenti. In realtà, il privilegio di precedenza che ottiene in questa lotta è solo temporaneo perché eserciterà il suo diritto per due settimane circa e dovrà poi cederlo ai più giovani e ai meno forti del gruppo. D’altra parte, siccome la lepre femmina può essere di nuovo fecondata, anche se è già gravida, prima di partorire, succede spesso che sia fecondata appunto da due maschi contemporaneamente, a distanza di due giorni. Questo mito molto antico che comunque è molto veritiero per quanto riguarda la vita amorosa delle lepri, così come gli etologi possono ancora constatare e descrivere, insegna quali sono i ruoli maschili e femminili che esistono nei rapporti tra gli uomini e le donne. coloro che sono nati con il sole in questo segno astrologico celtico, sono ancora più soggetti alle stravaganze amorose e all’ipertrofia dei ruoli socio-sessuali. A questo segno viene assegnato il Faggio, perché naturalmente legato alla costellazione della lepre per la robustezza, rapidità della crescita e per le sue particolari abitudini sessuali.

Carattere:
E’ un essere che ama la folla e ricerca la gloria, la Lepre-Faggio vuole comunque primeggiare, essere la più veloce e la migliore in tutto ciò che intraprende. Non è possibile studiare il suo carattere senza tenere conto delle situazioni in cui essa viene coinvolta anche se ama giocare, essa non inventa mai il gioco. La Lepre-Faggio sembra sempre capace di ricavare i vantaggi derivanti dai rapporti con gli altri. Non ama la solitudine e cerca sembra la compagnia del sesso opposto. La sua vita amorosa, tesa alla voluttà sessuale ed alla riproduzione (è comunque un buon padre o una buona madre in tutti i casi) costituisce l’asse di tutta la sua esistenza. Ognuno dei suoi rapporti viene determinato  da questa istintiva presa di posizione. E’ generosa e allo stesso tempo vendicativa, e provoca sempre sfide e gare: resta tranquilla solo quando ha esaurito tutte le possibilità di soddisfazione. Da sola essa non esiste: non è un essere “riflessivo”, ma piuttosto un “viveur” , sempre interessato ala sperimentazione, in tutti i campi possibili ed immaginabili. L’immaginazione creatrice è del resto la sua principale attività la sviluppa continuamente, luna dopo luna, durante le corse notturne in cui si può sentire vibrare di intensità, di allegria e di esaltazione! E’ un irriducibile entusiasta, sempre pronta ad infiammarsi per un motivo o un altro. Se rimane tranquilla e calma, rappresenta il massimo della noia, anche se possiederà tutto ciò che può desiderare, anche se sarà multi-milionaria, dovrà, come se fosse drogata, rimettersi in contatto con la folla, con il “pubblico”.

Rapporti ed amicizie:
Le principali qualità del nativo del segno della Lepre-Faggio sono l’onestà, il “fair play” di cui sono capaci in ogni circostanza. Di lei si dice “sa perdere e sa vincere” i suoi amici l’amano tantissimo ed anche i suoi nemici la trovano rispettabile. E’ molto popolare.

Professione:
Molto a suo agio in società, la Lepre-Faggio riuscirà molto bene nelle relazioni pubbliche e laddove potrà brillare: lo spettacolo, la politica, le arti sono i suoi terreni preferiti. Sarà anche eccellente oggi nelle professioni che riguardano le comunicazioni di massa. I nativi della Lepre-Faggio sono anche ottimi viaggiatori, grandi reporters o esploratori. Hanno un carattere avventuroso; allacciano rapporti sociali non appena arrivano in un posto nuovo. Possono farsi molti amici o molti nemici in pochissimo tempo. I nativi della Lepre-Faggio apprezzeranno gli impieghi di soccorso medico notturno, le funzioni di vigili del fuoco o di impiegati di compagnie di trasporti pubblici. Molto immaginativa, la Lepre-Faggio può esercitare felicemente i mestieri nei quali si richiede di risolvere problemi precisi con rapidità di decisione.

Amori:
Avviatela su questo discorso e non dovrete fare altro che sedervi ed ascoltarla: la Lepre-Faggio non la smetterà più. Molto vanitosa ed anche un po’ presuntuosa, la Lepre-Faggio è, secondo le sue parole, un’amante con risorse inesauribili, una ninfomane capace di sedurre chi vuole e quando vuole. I nativi di questo decano sono infatti molto dediti alla sessualità, che in un rapporto amoroso interessa loro più di tutto. Anche se molto caldi, restano buoni genitori, attenti ai molteplici bisogni dei loro numerosi figli. La prolificità dei loro rapporti sessuali non sfugge a nessuno.

Destino:
la Lepre-Faggio rappresenta un piccolo genio della genetica, il mito erotico della predilezione. Il suo destino consiste certamente nel ripopolare il nostro pianeta, con gioia, poiché non rappresenta un dovere, ma un piacere. Il nativi della Lepre-Faggio, abbandonandosi ai propri istinti, è capace di realizzarsi pienamente; non gli serve niente riflettere, meditare: la sua spiritualità risiede solo nel suo corpo. La Lepre-Faggio  lo sa, in genere, e non si priva di nessun piacere; non dimentica nemmeno che anche il minimo innamoramento la conduce prima o poi verso il suo destino., come se fosse una guida spirituale. Il misticismo si confonde con la natura, nel corpo della Lepre-Faggio.


Il Cacciatore – Ciliegio               dal 26 maggio al 5 giugno                                       

Il mito:
Il mito celtico relativo ala costellazione che chiamiamo Orine, alla maniera dei Greci, ci narra la storia di un essere di grande bellezza, nato dalla Terra e da un padre divino, che vive nella natura ammazzando le bestie feroci. Questo cacciatore perde la vista, la ritrova e diventa il compagno di una dea della foresta, l’uno e l’altra sono appassionati di caccia; un giorno, mentre sta facendo il bagno, egli viene ucciso dalle frecce della dea, istigata da un essere geloso. La sua attività di cacciatore rovinò i suoi rapporti con la dea della natura perché ne aveva ucciso tutti i figli senza alcuna vergogna. Egli non ha rispettato altro che le leggi del sangue e perciò a sua volta ne diventa vittima. Questo mito illustra quali sono le difficoltà de Cacciatore nel cammino verso l’immortalità.
L’astrologia celtica tradizionale gli associa il Ciliegio, con i suoi deliziosi frutti color sangue. Così come nel mito, il Ciliegio selvatico cresce sempre più in alto verso il cielo, coperto di frutti rossi sempre più numerosi prima di perderli per la sua debolezza o di rimanere senza i rami che si rompono per il peso ed il vento.

Carattere:
Il Cacciatore-Ciliegio non ha padroni e non rispetta gli dei, anche se talvolta ammette la loro presenza. Possiede un carattere violento e passionale; continuamente insoddisfatto, è sempre alla ricerca di cose nuove, anche se vive nel presente e ne approfitta ogni istante. La sua vita sembra un continuo vagabondare nel quale sa sempre riservarsi il ruolo migliore, quello del liberatore, del salvatore. Ciò gli permette di distruggere tutto, ovunque passi. Visto che è necessario ad una buona causa. E’ versatile all’inverosimile: vi racconta di aver deciso questo o quello e l’indomani vi dice di voler fare il contrario, affermando che si tratta di una soluzione migliore. E’ sempre bello e giovane perché non ha memoria; vive nel presente e passa velocemente alla tappa successiva; dà soprattutto l’impressione di essere un gaudente, un edonista che si trova bene dove può farsi notare per le proprie imprese, eseguite per divertirsi. Non cerca né la gloria né la fama, insegue un piacere spesso unito alla perversione, in cui ciò che è vietato gli sembra sempre l’unica cosa degna del suo interesse. Specialista delle trasgressioni, egli ama la vita più di tutto al mondo, spesso la sua più di quella degli altri. Nelle sue vene, scorre il liquido rossastro del Ciliegio e ama vedere una goccia di sangue vicino al propri corpo. A metà della sua vita, viene spesso abbagliato da una passione che gli fa abbandonare tutto per un viaggio. Può lasciarsi facilmente tutto alle spalle perché non è legato ai beni materiali: è sedentario solo se vive in campagna e dispone di un vasto territorio per i propri giochi, diversamente è un nomade che deriva in città o attraverso i continenti e gli oceani.

Rapporti ed amicizie:
Vi divertirete incontrando un essere così affascinante, ma se diventerà vostro amico, in pratica, non sarete altro che una riserva di caccia privata. Vi coinvolgerà non appena gli verrà in mente qualche desiderio. Vi sorriderà dolcemente e vi trascinerà in un’avventura dalla quale uscirete sano e salvo solo se sarete sufficientemente forte e prudente. Vi rimarrà fedele per sempre ..fino alla sua prossima mania. L’eccitazione rimane per il Cacciatore-Ciliegio un bene insostituibile e non vi annoierete mai con questo buontempone, che sempre qualcosa da fare ..o da farvi fare.

Professione:
Come indica il loro nome, essi sono come cacciatori professionisti. Oggi diventano macellai od allevatori, oppure detective o ricercatori, se sublimano i loro istinti. Il Cacciatore-Ciliegio non fa niente se non vi è un trofeo o un premio: ha bisogno dell’eccitazione della ricerca. E’ sempre in cerca di un assoluto e lo muta in continuazione. E’ meglio che il Cacciatore-Ciliegio eviti di essere un semplice impiegato perché non sopporta gli ordini e le imposizioni. I suoi capi si farebbero presto venire i capelli bianchi o diventerebbero isterici con questo essere irascibile, irriducibile ed insolente. La sua indipendenza, la sua incostanza gli impediscono di fare carriera; al Cacciatore-Ciliegi non importa: quello che vuole, lavorando, è soprattutto divertirsi. Non si preoccupa di morire di fame o di perdere il lavoro: due cose che normalmente costringono le persone a comportarsi bene, il Cacciatore-Ciliegio ha poca morale personale e diventerà facilmente ladro se avrà fama: la vita dell’altro ( animale) non conta per lui, quindi non sarà il rispetto della proprietà a fermarlo. Pieno di idee ed intelligente, molto socievole ed affascinante, i Cacciatore-Ciliegio troverà quasi sempre chi lo desidera, offrendo i propri frutti rossi divertendosi, senza compromettersi. Morendo, potrà dire. “Io non ho mai lavorato.” Ha sempre fatto ciò che ha voluto nell’attività professionale…anche cambiando molto spesso mestiere.

Amori:
la sua bellezza, il suo fascino e la sua eterna giovinezza ne fanno un partner molto ricercato ed un compagno con il quale è piacevole uscire. Sempre avventuroso, il Cacciatore-Ciliegio si mostra fedele nei confronti della persona con la quale ha contratto matrimonio, ma in questa fedeltà si concede comunque avventure di un giorno, storielle brevi. Mentre il Cacciatore-Ciliegio desidera conservare la sua libertà sessuale, voi non potete mettervi in testa di tradirlo, perché ricevereste una scarica di frecce aguzze, di pugnalate inflitte con crudeltà estrema. A meno che il Cacciatore-Ciliegio non sia molto raffinato, vi organizzerà una scena così commovente della sofferenza che gli infliggete con il vostro tradimento che riuscirà così ad abbattere le vostre difese e a ricondurvi a lui. Sembra davvero difficile restare fedele a questo cacciatore che non è mai a casa e non dice dove va o quando torna. Come amante , il Cacciatore-Ciliegio è delizioso, selvaggio, naturale e molto spontaneo. Richiede molte carezze e tanta tenerezza ma, in fondo, ama soprattutto l’amore sensuale, sessuale ed istintivo. Non è un essere platonico: vuole intensità , spasmi, grida e orgasmi. Non parlategli di poesia perché ama il movimento rapido e il contatto con i muscoli contro la pelle, il fremito delle narici.

Destino:
Una vita piacevole con un destino tragico: il Cacciatore-Ciliegio non sembra esserne conscio. La morte gli gira attorno, lo attrae ed egli la trattiene nelle sue vene, dal sangue rosso come le ciliege. Viene compianto per le pene che lo affliggono, ma lui sembra relativamente a su agi in mezzo a tanti lutti. Invitate il cacciatore ad aiutarvi ad attraversare le prove della morte: questo è il suo elemento. Il Cacciatore è sicuro della sua immortalità ed è per questo che il Ciliegio cresce sempre più alt, con rami sempre più carichi e più sottili. La sua morte arriva dal cielo ma non ci pensa mai, nemmeno una volta, in vita sua. Il suo destino è nell’edonismo. Il Cacciatore-Ciliegi non ha mai rinviato un piacere al domani, ha sempre goduto sul momento, senza mai prepararsi ad affrontare l’inevitabile. Egli cavalca i proprio destino come un focoso destriero sempre pronto a qualsiasi tipo di avventura, a condizione che sia piccante e comporti un pizzico di crudeltà. Il destino del Cacciatore-Ciliegio è di raggiungere subito l’immortalità. Ci crede talmente che questo, per lui, e vero.

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venerdì 5 aprile 2013


Astrologia Celtica - dal 5 aprile al 4 maggio


dal 5 aprile al 14 aprile                                            la Regina – Olmo
dal 15 aprile al 24 aprile                                          il Triangolo – Quercia
dal 25 aprile al 4 maggio                                         il Fiume della Vita – Tiglio

La Regina – Olmo                         dal 5 aprile al 14 aprile       

Il mito:
C’era una volta una regina che amava ed ammirava molto sé stessa. Questa strana donna era così avida di prestigio, di potere e di celebrità che dimenticava i piaceri dell’amore coniugale e dell’amore materno. Un giorno, davanti all’assemblea dei druidi, tra i qual si trovavano alcuni emissari degli dei, affermò di essere più bella della dea delle fonti Icoranda, la casta sposa del potente dio Llyr. Sostenne anche che sua figlia, anche se meno bella di lei, sorpassava comunque la dea. Llyr la punì provocando un diluvio che inondò il suo reame; le chiese inoltre di sacrificare sua figlia offrendola, incatenata nuda ad una roccia, ad un mostro marino. L’Eroe Solare per fortuna salvò la Principessa Incatenata e la Regina, dovette affrontare il proprio tragico destino: incontrò l’Eroe Solare che la pietrificò mostrandole una testa orribile a vedersi, simbolo di ciò che sarebbe prima o poi diventata volendo restare sempre bella e giovane, opponendosi alle leggi del destino che obbligano alla vecchiaia ed alla morte gli esseri umani. La “cattiva” regina permise tuttavia a chi le stava vicino di svelare il proprio carattere e dimostrarle magnanimità, coraggio, generosità e fedeltà. Senza di lei e senza le sue malefatte, il Sovrano Bene, la Bellezza, La Bontà e la Generosità non saprebbero come manifestarsi. La Regina è come l’ombra, necessaria perché lo splendore della luce possa essere apprezzato.
L’astrologia celtica associa l’Olmo a questo segno perché questo possiede dei fiori rossi come il sangue che essa non esita a versare per essere liberata dall’alluvione ed anche perché i suoi frutti sono spesso sterili.
Oggi, nel cielo, la costellazione della Regina porta il nome di Cassiopea.

Carattere:
Esiste un doppio aspetto nella personalità dei nativi del segno astrologico celtico della Regina-Olmo. Egoismo, infatuazione e narcisismo li rendono certo spesso insopportabili a chi vive loro accanto, ma bisogna anche considerare che una persona è “cattiva” solo in funzione di ciò che ci si aspetta da lei. Una Regina-Olmo favorisce spesso la crescita di chi le sta vicino a causa del suo carattere terribilmente provocante. Eccessiva fino allo spasimo, obbliga tutti quanti a definirsi e a determinare la propria posizione: in questo senso, essa è, nella maggior parte dei casi, “rivelatrice” …e le piace tanto! Possiede un modo di pensare e ragionare che stimola in tutte le persone che incontra, lo sviluppo delle tendenze latenti fino alle loro ultime conclusioni. Fondamentalmente miscredente ed iconoclasta, la Regina-Olmo si diverte quando rivela le menzogne sulle quali si basano i rapporti umani, i valori sociali ed i grandi ideali della vita. A dire il vero, la Regina-Olmo non è così malvagia come può sembrare a coloro che mette a disagio con i paradossi che sostiene. Elle infatti non si aspetta più nulla da quando ha subito l’inganno delle ninnananne e delle favole che le balie raccontano e nelle quali finisce sempre tutto bene. Ha così elaborato una filosofia in cui predominano lo scetticismo, l’ironia e la sfida ( che diventa persino blasfema). Molto intellettuale, l’unico rapporto con sé stessa dipende dall’immagine del proprio corpo: è il suo unico modo di esistere, di avere un’identità. Facendosi notare, anche se viene poi odiata, attrae l’attenzione degli altri. Con una conversione narcisistica, trasforma questo nell’amore di cui, al pari di tutti, ha bisogno. Conoscendola meglio, la Regina-Olmo sembra una persona molto triste, molto sola che però non vuole abbassarsi a mendicare surrogati di amore. Ha una grande sete di rapporti veri e schiaccia tutto ciò che considera inadatto alle proprie esigenze. E’ una purista, così esigente che si ritrova in uno stato di ribellione interna permanente nei confronti delle cose, dell’ordine costituito ed anche….degli dei che hanno inventato questo pasticcio in cui gli uomini sono costretti a lottare.

Rapporti ed amicizie:
La Regina-Olmo è sempre in rapporto con gli altri, da mattina a sera e da sera a mattina. Deve sempre avere qualcuno su cui scaricare il suo malumore ed anche qualcuno che la guardi con aria sbalordita e l’ascolti. Ha soprattutto bisogno di fare spettacolo, così come una persona normale deve respirare per vivere. Il rapporto umano costituisce il suo ossigeno: provocare sentimenti violenti sugli altri, non significa andare incontro a vicissitudini o momenti difficili. No! Ella si sente a proprio agio perché comunica con l’altro ad un livello in cui è sicura di costringere la persona che ha di fronte a non recitare la solita piccola parte comoda, vista la forza dell’emozione che essa provoca.

Professione:
Qualunque sia il campo in cui esercita la sua attività professionale, la Regina-Olmo introdurrà trasformazioni spesso ricche di conseguenza. I nativi di questo segno raggiungono spesso livelli molto elevati nella scalata sociale: amano talmente il potere! Faranno di tutto per essere i primi nella loro disciplina, sempre perché hanno bisogno di sentirsi ammirati e considerati. I loro atteggiamenti da arrivisti piaceranno raramente al “pubblico”, anche se tutti dovranno ammettere che i nativi della Regina-Olmo hanno talento.


Amori:
La Regina-Olmo è nello stesso tempo incapace di amare qualcuno all’infuori di sé stessa e invece profondamente commossa da certe persone che le sembrano essere state ferite dalla vita. Tutta presa da sé stessa, si apre qualche volta completamente all’amore. Dapprima le sale il cuore in petto, poi si mette a vibrare in tutto il suo corpo. Il suo desiderio sessuale si manifesta quindi con una violenza inaudita: fa l’amore come se la sua vita dipendesse dal compimento di questo atto.

Destino:
Successo sociale spesso brillante, come abbiamo visto, ma intralciato dai lati più negativi del suo carattere. Per quanto riguarda il destino, esso  facile da immaginare, ma difficile da realizzare. La Regina-Olmo deve infatti recitare la parte dell’ombra in ogni scena della vita. L’ombra  permette, in negativo, di esprimere tutto il suo valore alla luce. L’Eroe Solare-Abete Rosso, che pietrifica la Regina-Olmo nel mito, è il partner ineluttabilmente legato al destino di quest’ultima. Rappresenta in fondo il compimento. Il nativo del segno astrologico celtico del segno astrologico celtico della Regina-Olmo dovrà però andare a fondo nella sua ribellione verso l’ordine costituito affinchè le sue domande, che sono formulate in modo blasfemo, trovino una risposta. Se il piccolo io riesce  ad inasprirsi in modo asintotico, significa che l’essere profondo fa la sua apparizione e rovescia la situazione; se era catastrofica, può ora diventare estremamente positiva. La Regina-Olmo, amareggiata per non essere una dea insofferente verso la propria natura umana, e così terribilmente egoista che lei stessa si soffoca, ha scelto la via della provocazione, che non è una strada facile. Alcune tecniche di reclusione monacale ci parlano di un passaggio segreto che conduce direttamente all’esperienza sublime dell’incontro con la luce divina: si chiama “notte dello spirito”. Il destino della Regina-Olmo è quello di far un vero “viaggio ne profondo della notte”!



Il Triangolo – Quercia                            dal 15 aprile al 24 aprile     

Il mito:

La costellazione del Triangolo ha un legame simbolico evidente con la lettera D, cioè l’iniziale del grande dio celtico Dagda. Il numero tre è l’attributo divino per eccellenza. Il mito del dio Dagda è meraviglioso. Infatti, Dagda aiuta sempre i Celti, portando con sé il suo calderone dell’immortalità ( di esso si dice che “nessuno se ne fosse allontanato senza esserne sazio”) e con la sua clava, simbolo della forza creatrice e distruttrice del fulmine caduto dal cielo. La leggenda riferisce che utilizzando questa clava, si può uccidere: essa rappresenta in questo caso il fuoco del cielo, il fulmine. Diversamente essa risuscita i morti, come il fallo che procura la vita o il tuono che annuncia la pioggia fecondatrice. La triplice funzione del dio del cielo Dagda simboleggia la creazione, la distruzione e il rinnovamento della vita. L’albero, associato a questa costellazione, è la quercia sulla quale i druidi e i sacerdoti raccoglievano il vischio le cui foglie crescono tripartite. Questo albero sacro ha anche la funzione di oracolo e non è raro che nella sua ombra si sperimentino delle visioni premonitrici.


Carattere:
Forte, intelligente, orgoglioso, talvolta tirannico, il nativo del Triangolo-Quercia deve continuamente organizzare la sua vita secondo i principio della trinità. Vivrà spesso vicino a tre montagne, avrà tre bambini, svolgerà tre attività contemporaneamente…
Molto intelligente, il Triangolo-Quercia cresce e guarda il mondo, in particolare i suoi simili, gli uomini, dall’alto del cielo, preferendo la solitudine alla folla, le riflessioni filosofiche alle chiacchiere. E’ comunque un solitario sempre ben circondato: alla sua ombra possono crescere molti altri alberi perché il suo irraggiamento e la sua creatività sono generosi e lussureggianti. Con lui, non si annoia nessuno, salvo quando egli preferisce l’intelletto e le sue parole sembrano incomprensibili. Nella maggior parte dei casi egli non se ne accorge, da quanto è preso dal suo fluire dei propri pensieri ed immagini che gli fanno dimenticare gli uditori. E’ un capo che ama generare e creare ordine: detesta il caos e insegue un sogno in cui il mondo intero diventi esattamente come lui lo desidera. Se lo volete riportare alla realtà di questo mondo vi terrà il broncio per molto tempo perché è molto vendicativo, anche se le sue ire sono semplici tuoni in un cielo da temporale. Si calmerà subito, così come si era irritato; perdona molto presto, ma la sua buona memoria gli impedisce di dimenticare del tutto e, quando gli si presenterà l’occasione, vi darà un calcio d’asino.
Il Triangolo-Quercia è a modo suo onesto: possiede una propria morale con la quale si trova benissimo. Può qualche volta sembrare strano per la sua rettitudine, perché vuole essere il proprio legislatore: ubbidisce solo alle proprie leggi.

Rapporti ed amicizie:
Nelle sue amicizie, il Triangolo-Quercia è paradossale. Ama coloro che gli resistono a lungo prima di concedergli ragione. Non è di quelli che sopportano le mezze misure: o ama o detesta. Evita le persone bellicose perché gli piace la lotta solo se è sicuro di vincere. Non vi è che una sola verità per lui: la sua. Bandisce dai suoi rapporti chi non la pensa come lui e non è della sua opinione. Se siete suo amico, lo rimarrete per tutta la vita, a patto do non contraddirlo mai. Il Triangolo-Quercia è un amico fedele, sul quale si può contare, ma non si darà mai molto da fare per voi, e solo se ne ricaverà qualche vantaggio diretto.

Professione:
Non è mai un semplice impiegato, ma crea e dirige i propri affari nei settori più vari. Cambierà spesso attività: appena sa fare qualche cosa e non può più imparare, passa ad un’altra attività , totalmente nuova per lui. Apprende molto presto e poi abbandona. Ha bisogno di creare distruggere e di innovare, fedele alle sue tre dimensioni. Qualunque sia la sua specialità, diventerà presto il migliore in quel settore. Non è molto concreto, e anche se abile, non ama fare fatica. I lavori manuali lo interessano come “passatempo”, ma preferisce lavorare e guadagnarsi da vivere usando la testa. I nativi di questo segno si occupano sempre di professioni in continua evoluzione: redattori di giornale, avvocati prestigiosi, dignitari di altro rango, uomini politici con idee innovatrici. La professione ideale per loro deve permettere l’esercizio delle loro tre maggiori funzioni: la creazione (produrre un ordine, mettere delle idee in ordine), la distruzione (attaccare e distruggere il caos che, per loro, esisteva prima del loro arrivo) e l’innovazione (risuscitare vecchi miti dando loro una fiera apparenza di novità).

Amori:
Anche appena sposato (spesso molto giovane), il Triangolo-Quercia non rimane mai a lungo senza innamorarsi pazzamente del primo sorriso intravisto, della prima persona disordinata - e quindi estranea all’ordine da lui creato- che deve passare. Geloso della propria libertà, questo ardente Romeo, questa  Giulietta fatale non sopporta che un essere possa resistergli o scappare. Il Triangolo-Quercia tira fuori allora la sua aura magica, il suo filtro d’amore, tutte le sue risorse di fascino, e parte alla conquista dell’altro essere che non è ancora un “triangolato”, cioè trasformato in una forma bella, unica e davvero viva. Il nativo del segno Triangolo-Quercia si accontenta raramente di un rapporto a due, anche se sposato, anche se padre o madre di famiglia. Il suo ideale supremo è di poter avere un rapporto continuativo a tre, con persone che può quindi amare, colmo di felicità anche se gli resta la voglia, spesso irrealizzabile di far vivere i propri amori sotto lo stesso tetto, nello stesso letto a baldacchino. La vita amorosa del Triangolo-Quercia viene così finalmente vissuta sotto il segno del triangolo che si deforma, che si indebolisce, per tornare a formarsi con un nuovo amore che ricostituisce il bel triangolo radioso. La radice del Triangolo-Quercia è triplice, quindi se lo volete felice, lasciatelo libero e vi sarà fedele a modo suo.

Destino:
Il destino del Triangolo-Quercia è sempre eccezionale. Ognuno di loro può dettare o scrivere le proprie memorie: vale la pena di leggerle perché il Triangolo-Quercia ha sempre saputo rinnovarsi, cambiare sfera sociale ed affettiva, mutare. Il suo campo di esperienze comprende numerosi settori, trasformati dalla sua presenza. Il destino di un bambino Triangolo-Quercia può già essere previsto, guardandolo giocare: non si diverte a lungo con lo stesso giocattolo, cambia le regole del gioco, spinto da un demonio che gli chiede “sempre di più, sempre altro”. Corre, si dimena, distrugge le sue opere e ne inizia altre, più folli, più impegnative. E’ Dagda, il dio del cielo, il detonatore del fulmine che lo possiede, che lo “cavalca” tutta la vita. Fin dalla nascita, è stato segnato dal marchi divino del Triangolo.
Il Triangolo-Quercia ha sempre moti bambini, reali o qualche volta simbolici: le sue opere. Il destino del Triangolo-Quercia lo conduce a lasciare segni ovunque passa, ceneri di fuochi sacrificali, ne quali, come la Fenice, si trasformano in un altro Triangolo, spesso equilatero, al termine della sua vita. I tre angoli ed i tre lati diventano uguali: questo è il significato del destino per un nativo del segno del Triangolo-Quercia. Non sfuggirà all’archetipo del Triangolo, ma può formare, con i suoi rami più grossi, un albero maestoso ed armonioso.

                       



Il Fiume della Vita – Tiglio                   dal 25 aprile al 4 maggio     

Il mito:
La costellazione di Eridan, che porta il nome di Fiume della Vita nella tradizione celtica, ha come simbolo il Serpente con testa di Ariete. Questo serpente, generalmente raffigurato avvolto in una spirale, è spesso diventato un oggetto rituale, prendendo la forma del cercine o del braccialetto. Il mito celtico della creazione riferisce che il Serpente con testa di Ariete si era arrotolato attorno all’Uovo primordiale deposto dalla Grande Dea, madre dell’universo, dei pianeti, del Sole, della Luna, delle stelle e di tutto ciò che si trova sulla Terra. In questo Uovo, aveva deposto il seme di vita: il soffio di vento iperboreale che muove tutti gli esseri. Così arrotolato ed aperto, il Serpente con testa di Ariete prese quindi la forma del Fiume della Vita, all’origine dell’essere. Tutto il nostro Universo galleggia su questo fiume e tutto ciò che nasce viene originato e alimentato da lui. Senza questo Fiume della Vita, nessun essere può vivere. Esso possiede le caratteristiche dell’acqua e dell’aria, i due elementi indispensabili per il mantenimento di qualsiasi forma di vita. Padre e madre insieme, il flusso impetuoso del Fiume della Vita è la forza motrice dello sviluppo delle specie animali e dell’evoluzione della coscienza umana: la Testa di Ariete del Serpente simboleggia la forza indomabile della natura. Come se volesse equilibrare queste figure mitiche, la tradizione celtica associa il Tiglio ai nativi di questo periodo, per ricordare che il Fiume della Vita è anche portatore della dolcezza del miele prodotto con i piccoli fiori di quest’albero. Il sapore gradevole del Tiglio e le sue proprietà sedative ci mostrano la fragilità della vita, la sua instabilità, il suo moto continuo, la sua natura potente e nel contempo sottile.

Carattere:
A volte pericoloso come il Serpente a testa di Ariete e come il fiume dalla corrente veloce, o tranquillizzante come una carezza materna, il nativo del segno astrologico del Fiume della Vita-Tiglio può essere violento o commovente: egli perturba e rassicura. Quanta tenerezza è capace di dare questo eterno amante! La sua vita sembra incoerente: o rompe le dighe e supera tutti gli ostacoli della vita quotidiana, o serpeggia e ristagna, come un uomo addormentato che sembra non volersi mai svegliare. Si direbbe che non desidera nulla e che segue il proprio corso senza una meta, seguendo la discesa. Il più fecondo o il più distruttivo di tutte le forme simboliche della ruota della vita, è imprevedibile. Quando si apre e fiorisce, emana un’aura benefica; quando si richiude, tutti i suoi muscoli si induriscono e non conosce alcun limite ai suoi movimenti. Si potrà mai fermare l’acqua che corre? I colpi di testa dell’Ariete, aiutati dallo strisciare implacabile del Serpente simboleggiano la forza della vita che può avere la meglio sull’immaginazione oltre che sulla ragione. Insomma, il Fiume della Vita-Tiglio è veramente la forza della natura. I ritmi della vita dei nativi di questo segno sono il risultato dell’alternanza dell’energia in movimento e del riposo, del giorno e della notte. Non andate a disturbare il Fiume della Vita-Tiglio quando è in periodo di riposo: la sua forza è sempre in agguato per la gioia dei suoi partner amorosi e con grande disappunto dei suoi nemici, che può sconfiggere in un attimo.
Rapporti ed amicizie:
Il Fiume della Vita-Tiglio sembra superficiale, inoffensivo, senza ambizione né passione, ma in realtà è un essere profondo e fedele. A vederlo si direbbe di non poter contare su di lui, mentre è affezionato e generoso. Non abbandona mai i propri amici ed è sempre a loro disposizione, anche se non lo dà a vedere. Il suo segreto è nella timidezza, che nasconde dietro modi confidenziali, con il suo talento di istrione e compagnone. E’ molto affezionato a coloro che frequenta; per lui, un amico è colui che ci si ritrova accanto, spesso al caffè, luogo in cui ama fermare un attimo il suo corso continuo e nel contempo pigro.

Professione:
Il Fiume della Vita-Tiglio è un “manuale”, ed è felice di esserlo. Non ama complicarsi la vita. Troverà degli amici che lo comprendono o un marito ( o una sposa) intelligente e sensibile, sarà a  opposte alla propria vita quotidiana. capo ( o al timone) di un’impresa artigianale, che lo renderà felice. Ha bisogno di qualcuno che lo aiuti ad incanalare le proprie energie, indicandogli come e cosa fare. In questo caso, egli si realizzerà con grande gioia. Se la pigrizia lo porta a prendere un impegno o a ricevere degli ordini, rischia di essere un dipendente molto difficile, recalcitrante e assenteista. La doppia natura del Fiume della Vita-Tiglio lo condurrà spesso a prese di posizione radicalmente opposte ala prima vita quotidiana.

Amori:
Come il marinaio, il Fiume della Vita-Tiglio cerca un amore in ogni porto, ma questa non è per lui la vita. Egli è piuttosto “borghese” nelle sue scelte affettive, un po’ casalingo e pantofolaio. Anche se sembra sempre proteso in avanti, anche se la donna si dimostra sempre seducente e disponibile per un’avventura, in fondo ogni nativo del Fiume della Vita-Tigli ama il proprio letto, la propria terra, le proprie abitudini, anche se può sembrare paradossale. Amante imprevedibile, appassionato o casto per periodi interminabili, il Fiume della Vita-Tiglio è incostante eppure fedele. I suoi figli sono sacri se sono del sesso opposto e do poco conto se sono dello stesso sesso.
Ombroso, il Fiume della Vita-Tiglio non sopporta che si prenda il suo posto nel suo letto e proverà una gelosia feroce, anche se temperata da una straordinaria capacità a “chiudere un occhio” sulle scappatelle del partner.

Destino:
Un destino sempre appassionante nella vita privata, ma raramente brillante a livello sociale. Il Fiume della Vita-Tiglio è una forza della natura che sboccia male in un clima culturale regolato dai suoi codici e dai suoi ruoli. Salvo rara eccezione, quando l’aspetto naturale cerca di trasferirsi anche sul piano sociale, con la volontà di giungere ad una maggiore verità e spontaneità, i nativi del Fiume della Vita-Tiglio faranno il loro giro di pista sul pianeta, senza preoccuparsi del pubblico, senza ricercarne l’approvazione o fare concessioni. Nessuna scena, nessun compromesso: il Fiume della Vita-Tiglio segue il proprio corso verso un unico obbiettivo: l’oceano in cui trova la pace perdendo la propria identità, la propria coscienza, unendosi alle onde, nel caos primordiale in cui non muore mai, in cui rinasce continuamente, trasformandosi in vapore o in nuvole sotto ‘effetto del Sole. Ritrovando la propria seconda natura, aerea, spinto dal vento, si ricrea poi di nuovo, come la vita che non cessa mai. Il Fiume della Vita-Tiglio è il messaggio dell’immortalità e il simbolo della trasmigrazione delle anime nella cultura mistica celtica.

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Astrologia Celtica - dal 15 marzo a 4 aprile


dal 15 marzo al 24 marzo                         il Re – Sambuco
dal 25 marzo al 4 aprile                            la Principessa Incantata – Pero

Il Re – Sambuco               dal 15 marzo al 24 marzo


Il mito:
C’era una volta un Re che governava in una grande nazione vicino all' oceano il suo potente vicino, Llyr, dio delle acque, l’aveva preso in simpatia. Egli mandava spesso degli ambasciatori per le celebrazioni rituali che organizzava. Questa stupenda armonia tra dei ed uomini avrebbe potuto durare a lungo se le donne fossero state meno chiacchierone e dei e dee meno suscettibili. Il Re aveva sposato una dona molto bella ma molto superba durante un’assemblea, alla corte, essa si proclamò la più bella di tutte le donne mortali ed immortali ed affermò anche che sua figlia, la Principessa, era più bella della dea delle acque, la casta dea Icoranda. Le sirene, dame di compagnia della moglie del dio del Mare, offese da tanta impertinenza e presunzione, si lamentarono amaramente con il dio dell’Oceano. Quest’ultimo scatenò un diluvio ed un maremoto che inondarono tutto il reame. Tutti i sudditi, ridotti in stenti, fecero pressione sul Re affinchè andasse a consultare l’oracolo divino, per far ritornare l’ordine. A quell’epoca, tutti gli avvenimenti contrari al benessere degli uomini erano infatti attribuiti alla volontà degli dei. Il Re ascoltò i consigli del suo popolo e si recò dall’oracolo divino. Sentì dalla bocca dei sacerdoti che solo un sacrificio poteva calmare la collera del dio Mare: doveva quindi immolare la sua figlia legandola alle rocce vicine al mare, ed un mostro marino sarebbe venuto a divorarla.
Il Re, pur se disperato, si rassegnò a sottomettersi alla volontà del dio Llyr. In lacrime, legò sua figlia con catene ancorate alle rocce, sull’oceano. Si fermò li a lungo, tenendo la mano della Principessa e sorvegliando il comportamento del mostro marino che, furioso, faceva schizzare l’acqua verso il cielo e batteva le onde con la sua potente coda. Il cuore generoso e buono del re si frantumava dal dolore: non capiva perché sua figlia dovesse pagare per gli errori della madre, la Regina. Infine l’Eroe Solare arrivò a liberare la Principessa dalle sue catene; il Re allora ritrovò la fiducia nella giustizia degli dei e decise di governare sempre saggiamente, punendo in un primo momento e perdonando poi, per finire con il ricompensare. Questo mito racconta l’iniziazione del Re e la conferma del destino nella rettitudine del suo compiersi. La prova dell’acqua ed il sacrificio del figlio sono due compiti nei quali bisogna dimostrare un coraggio sovrumano e delle qualità umane fuori dal comune.
L’astrologia celtica attribuisce al Re questo arbusto (il Sambuco)con bei grappoli di bacche nere quando sono mature e con piccoli ombrelli bianchi quando sono in fiore; cioè  per ricordare sempre che l’impegno del Re è quello di porsi al di sopra del bene e del male e di dimostrarsi un buon arbitro e un giudice giusto.
La costellazione del Re viene chiamata Cefea.

 

Il carattere:

Il Re-Sambuco può avere un’intelligenza superiore alla norma, capace di dominare le peggiori difficoltà della vita, oppure può sentirsi perso ,essere depresso, malinconico, regredendo verso lo stadio infantile della sua personalità, schiacciato da responsabilità troppo grandi. Il Re-Sambuco è un essere coraggioso ed intraprendente, al quale nessuno riesce a resistere. Può tuttavia essere anche portato ad abdicare quando emozioni profonde lo stravolgono. Esiste in lui uno squilibrio tra la straordinaria abilità intellettuale e l’immaturità emotiva. Fino a quando si trova in un campo di sentimenti positivi, appoggiato, consigliato, ben “sostenuto”, compie miracoli; qualora si scopra in una situazione emotiva difficile, che richiede una presa di posizione contro una persona importante per il suo equilibrio affettivo, perde le sue capacità e può sfiorare la catastrofe. Poiché molto apprezzato da chi lo circonda riesce sempre a superare tutte le vicissitudini. Non è diffidente e può dimenticare le regole della prudenza se desidera con intensità che qualcosa avvenga. Il Re-Sambuco non deve mai dimenticare di essere il personaggio più importante dello Stato non per sua volontà: gli dei lo hanno voluto tale per la sua capacità di rendere i suoi sudditi felici. Se si dimentica di onorare gli dei e se non si comporta come un buon sovrano, dedito al benessere del suo popolo, verrà costretto alla “traversata” delle grandi acque: una prova psicologica molto difficile, che può consistere nell’affrontare problemi sociali e conflitti con gli dei. In fondo, dalla nascita, il Re-Sambuco non possiede mai un carattere “solido come una roccia” ma nel corso della sua vita, attraverso iniziazioni molto difficili, diventa il primo segno della ruota della vita dell’astrologia celtica.


Rapporti ed amicizie:
Il Re-Sambuco è sempre molto ricercato, spesso corteggiato; in generale ha acquisito una funzione sociale importante. Quando, in certi casi, non raggiunge particolari posizioni sociali la sua autorità naturale gli procura, malgrado tutto, la stima di tutti. E’ molto rispettato e le sue parole sono considerate portatrici di verità. Non desidera consapevolmente essere ricercato, ma emana una particolare forza di attrazione, una forza magnetica personale, o addirittura un carisma, che affascinano.

Professione:
Amministratore, Delegato, capo militare, uomo politico, uomo con un ruolo ”decisionale”, ecco le professioni in cui incontriamo il Re-Sambuco. E’ brillante e la sua autorità naturale lo innalza ai gradini più elevati della professione. Esigente con sé stesso come con gli altri, il Re-Sambuco è una guida per gi uomini. Quando ha deciso una cosa, va fino in fondo per realizzarla. Il suo unico lato debole sta nella fiducia che deve concedere a un certo numero di stretti collaboratori, visto che in fondo, è l’unico responsabile delle loro azioni. Se è ben aiutato, il successo professionale gli è ben garantito. Diversamente rischia d’incontrare difficoltà quasi insormontabili. Si mette sempre in posizioni nelle quali le conseguenze dei suoi atti hanno grandi effetti per gli altri, ne è conscio e ciò lo spinge ad andare avanti.

Amori:
I nativi del segno astrologico celtico del Re-Sambuco sono, i fondo, “teneri”. Dotati di una energia, non sono però molto sensuali; rimangono amanti dal cuore profondo; il Re-Sambuco è capace di esprimere i propri sentimenti amorosi in modo commovente solo se se impegna totalmente.

Destino:
Di lui si dice: “Più si va in alto, più si cade in basso!”.
E’ uno degli aspetti del destino possibile del Re-Sambuco. Questo segno, il primo della ruota della vita nell’ astrologia celtica, ha il privilegio di esercitare un’influenza sul proprio destino. Se il Re-Sambuco riesce ad evitare l’ostacolo della predizione del suo nemico, raggiunge, un po’ alla volta, le sommità ed i luoghi più alti della chiaroveggenza e dell’intuizione. Il Re-Sambuco influisce sul destino di chi gli sta accanto: allo stesso modo in cui per sé stesso la realizzazione passa dallo sviluppo delle proprie capacità all’ accettazione di responsabilità sempre più grandi a mano a mano che aumenta la sua gloria. Tuttavia, non bisogna credere che conti solo l’aspetto materiale: il Re-Sambuco rimane innanzi tutto un mistico che si ignora, un vero predicatore, un adiratore di coscienza, una guida per l’umanità.





La Principessa Incantata – Pero     dal 25 marzo al 4 aprile

Il mito:
C’era una volta una giovane bella principessa che viveva alla corte del Re, suo padre. La madre passava il tempo a guardarsi allo specchio e pensava di essere la più bella tra le donne, mortali ed immortali. Quando un giorno la Principessa incominciò a superare in splendore, purezza e lucentezza della madre, quest’ultima invento uno stratagemma con il quale riuscì a convincere il marito che bisognava sacrificare la loro figlia per salvaguardare il reame. Così fu fatto e l’infelice Principessa fu incatenata alle rocce vicino al mare, sacrificata ad un dio infuriato, destinata ad essere divorata da un mostro marino. Scese allora dal cielo un Eroe Solare, con le sue ali dorate, e la liberò dopo aver ucciso il mostro. La Principessa, innamorata e riconoscente, gli rimase fedele per l’eternità questo mito mostra che, al di là delle peggiori difficoltà, la purezza dell’anima riesce sempre ad avere la meglio e che l’amore è più forte della morte. L’astrologia celtica associa il Pero a questa costellazione della Principessa Incatenata, oggi chiamata Andromeda, perché quest’albero da dei frutti con un sapore delizioso che “si sciolgono in bocca” quando sono maturi, mentre prima sembrano duri come il legno.

Carattere:
La pregnanza del mito è così forte nei nativi di questo segno che essi si sentono costretti, per gran parte della loro vita, a mettersi in condizioni drammatiche per incontrare il grande amore e la felicità. Nel subconscio di ogni Principessa Incatenata c’è il sogno di un principe azzurro che la libererà da tutti i suoi problemi. E gli dei sanno quanti ne ha. Quando sembra che tutto vada bene, è capace di rinchiudersi in un’incredibile gabbia per costringersi a realizzare u destino grandioso. Crede che la realizzazione dei propri desideri passi necessariamente attraverso un sacrificio: ripete a sé stessa "Non si ottiene mai niente per niente”. Per il bisogno di essere amata, dà tutto ciò che le appartiene. Non ha molta fiducia in sé stessa e non si accorge che l’azione avrebbe potuto svolgersi i modo da soddisfare i suoi desideri. Vede solo una soluzione, quella che i fumettisti utilizzano spesso nella bela nuotatrice che grida “sto annegando” sperando che il bagnino-salvatore venga a prenderla con le sue belle braccia muscolose. La Principessa Incatenata-Pero passa una notevole quantità di tempo a fare programmi per “farsi incatenare ad una roccia” e provocare così una reazione da parte della persona che cerca di sedurre. Non sopporta la routine o i mezzi sentimenti: spera in una vita eccezionale ed intensa che è pronta a sopportare con sofferenze proporzionali alla sua ambizione.

Rapporti ed amicizie:
Tutti i suoi rapporti con gli altri sono falsati dalla strategia prima descritta, che sembra incapace di abbandonare anche se si tratta solo di un gioco. Un gioco che si fa come minimo in tre. Bisogna trovare due partners: uno per la parte del “cattivo”, l’altro del “buono”. Se i partecipanti sono più di tre, vi saranno parecchi cattivi e parecchi buoni. La difficoltà che trova la maggior parte della gente iniziando rapporti con la Principessa Incatenata-Pero risiede nel fatto che impone questo gioco mettendo spesso la sua vita in pericolo e richiedendo agli altri un impegno totale. Questo comporta per lei delle conseguenze dolorose, naturalmente, ma anche pesanti per chi la circonda. Fortunatamente non è sempre così grave, e nella maggior parte dei casi, i nativi nel segno della Principessa Incatenata-Pero  “partecipano” a questo gioco, senza perdere il loro istinto di conservazione.

Professione:
I mestieri nei quali i nativi d questo segno possono trovare una gratificazione totale, liberandosi dalle loro tendenze masochistiche, sono legati alle carriere di commedianti e soprattutto di attori drammatici. Quando possono recitare uno dei tre ruoli: vittima, persecutore o salvatore, si liberano dalle forze terribili che li abitano e cercano di realizzarsi in modo più positivo nella loro vita quotidiana.

Amori:
I nativi del segno della Principessa Incatenata-Pero sono esseri molto sensibili, con tendenze perverse, e nello stesso tempo, sono sognatori, incorreggibili romantici che credono di vivere in una favola. Sono amanti con i quali non ci si può mai annoiare, tanto meno riposare. Inventano continuamente nuove “domande”, rituali complicati, dando ai loro partners ruoli che non sempre essi gradiscono recitare e sanno trovare il trucco per obbligare l’altro a comportarsi come desiderano. Grande manipolatrice, a causa della violenza delle proprie passioni, la Principessa Incatenata-Pero raggiunge spesso, come i frutti dell’albero che ne sono il simbolo, il massimo della sua bellezza e della vitalità nell’autunno della sua vita, quando si avvicina alla maturità.

Destino:
La Principessa Incatenata-Pero sogna un destino tragico, con un salvataggio dell’ultima ora, un “happy end” con matrimonio e bambini, ma nella  maggior parte dei casi la sua vita è solo una serie di melodrammi all’acqua di rose, una specie di racconto a puntate in cui si intrecciano vari tipi di trame, dal sentimentale al romanzo di spionaggio. Tuttavia i nativi di questo segno possono anche non incontrare mai il loro destino, non avendolo mai capito: il sacrificio, imposto interiormente ai nativi del segno Principessa Incatenata-Pero, è simile a quello del piccolo io, dell’ego che si ritiene superiore agli altri e deve essere rimesso al proprio giusto posto. Fintantochè non viene capito questo destino, essi cercheranno invano il modo per realizzare i loro sogni. Capita a volte che le cose si mettano in modo tale da non poter evitare il sacrificio vero e proprio: è preferibile quindi ricercare, con l’introspezione e una disciplina mentale meditativa, rapporti meno dolorosi e orientati verso Altro, verso  gli altri.

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Astrologia Celtica - che cosa è


Astrologia Celtica


Secondo l’astrologia celtica vengono fornite informazioni necessarie per conoscere la costellazione dalla quale ognuno dipende.
Si potrà comprendere il carattere, il vostro potenziale più profondo, forse già realizzato oppure ancora latente nel vostro inconscio. La costellazione attraversata dal sole nel momento della nostra nascita esercita un’influenza determinante. Influisce sul nostro modo di capire il mondo che ci circonda. L’astrologia Celtica considera ben 36 costellazioni, ogni costellazione governa un decano, dieci giorni, o trentasei periodi.
Ad ogni decano secondo i celti venne attribuito un maestro, questi influenzano sia dal punto di vista materiale che spirituale. Quando il Sole percorre una costellazione, la colora con una “tonalità”  particolare. La coscienza dell’individuo che nasce sotto una costellazione vedrà la sua vita svolgersi secondo un mito solare tradizionale , che governerà tutto il campo del possibile.
Secondo i Celti conoscere questo mito permette di comprendere il nostro destino, lasciandoci guidare da esso invece di subirlo o cercare di sfuggirlo.
Il mito è una storia nella quale si compie una prova. Colui che lo conosce diventa capace di decifrare la propria vita.
Per ognuna delle trentasei costellazioni, gli astrologi celtici raccontano una leggenda che descrive in modo simbolico tutte le caratteristiche della personalità e la sua interazione con il Cosmo, ci può servire per meditarci sopra, per arricchirci spiritualmente.
I luoghi sacri dei celti si trovavano nella natura , ad ogni costellazione, ad ogni mito venne associato un albero. Permette all’individuo in cerca di se stesso di ricorrere allo spirito dell’albero e ai suoi poteri di oracolo.

Il vostro segno astrologico celtico
Siete nati nel periodo:                                              Il vostro segno solare:


dal 15 marzo al 24 marzo                                     il Re – Sambuco
dal 25 marzo al 4 aprile                                        la Principessa Incantata – Pero
dal 5 aprile al 14 aprile                                         la Regina – Olmo
dal 15 aprile al 24 aprile                                       il Triangolo – Quercia
dal 25 aprile al 4 maggio                                      il Fiume della Vita – Tiglio
dal 5 maggio al 15 maggio                                    l’Eroe Solare – Abete Rosso
dal 16 maggio al 25 maggio                                  la Lepre – Faggio
dal 26 maggio al 5 giugno                                     il Cacciatore – Ciliegio
dal 6 giugno al 15 giugno                                      il Cocchiere – Vischio
dal 16 giugno al 25 giugno                                    la Piccola Orsa – Abete
dal 26 giugno al 5 luglio                                        il Grande Cane – Fico
dal 6 luglio al 16 luglio                                          la Grande Orsa – Marrone
dal 17 luglio al 26 luglio                                        il Piccolo  Cane – Noce
dal 27 luglio al 6 agosto                                         l’Idra- Salice
dal 7 agosto al 17 agosto                                       il Vascello – Tasso
dal 18 agosto al 27 agosto                                     il Calderone – Sorbo
dal 28 agosto al 6 settembre                                  il Centauro – Cotogno
dal 7 settembre al 17 settembre                             il Corvo – Ginepro
dal 18 settembre al 27 settembre                           il Bovaro – Bagolaro
dal 28 settembre al 7 ottobre                                 l’Eroe Terrestre – Pioppo
dal 8 ottobre al 17 ottobre                                     la Corona – Iperborea – Nocciolo
dal 18 ottobre al 27 ottobre                                   il Serpente – Betulla
dal 28 ottobre al 6 novembre                                 il Drago – Corniolo
dal 7 novembre al 16 novembre                             il Lupo – Ontano
dal 17 novembre al 26 novembre                           l’Uomo Serpente – Pino
dal 27 novembre al 6 dicembre                              l’Altare – Bosso
dal 7 dicembre al 16 dicembre                               la Corona Australe – Biancospino
dal 17 dicembre al 26 dicembre                             la Lira - Carpine
dal 27 dicembre al 5 gennaio                                 l’Aquila - Frassino
dal 6 gennaio al 14 gennaio                                   la Freccia – Susino
dal 15 gennaio al 24 gennaio                                 il Cigno – Melo
dal 25 gennaio al 3 febbraio                                  il Delfino – Larice
dal 4 febbraio al 13 febbraio                                 il Pesce Australe – Acero
dal 14 febbraio al 23 febbraio                               il Piccolo Cavallo – Cipresso
dal 24 febbraio al 4 marzo                                    il Cavallo Alato – Nespolo
dal 5 marzo al 14 marzo                                        la Balena – Castagno

Ho ricevuto ormai da alcuni anni questo libro da una persona speciale, questo libro non è più in pubblicazione. Così ho deciso di farti un Dono e come impegno per il 2013 pubblicherò parte di questo libro ogni mese, cominciando dal mese di marzo/aprile quando appunto inizia l'anno dell'Astrologia Celtica.
Spero possa esserti di aiuto per la tua ricerca....o anche semplicemente per curiosità.

Buona strada a te
Caterina

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