venerdì 5 aprile 2013


Astrologia Celtica - dal 5 aprile al 4 maggio


dal 5 aprile al 14 aprile                                            la Regina – Olmo
dal 15 aprile al 24 aprile                                          il Triangolo – Quercia
dal 25 aprile al 4 maggio                                         il Fiume della Vita – Tiglio

La Regina – Olmo                         dal 5 aprile al 14 aprile       

Il mito:
C’era una volta una regina che amava ed ammirava molto sé stessa. Questa strana donna era così avida di prestigio, di potere e di celebrità che dimenticava i piaceri dell’amore coniugale e dell’amore materno. Un giorno, davanti all’assemblea dei druidi, tra i qual si trovavano alcuni emissari degli dei, affermò di essere più bella della dea delle fonti Icoranda, la casta sposa del potente dio Llyr. Sostenne anche che sua figlia, anche se meno bella di lei, sorpassava comunque la dea. Llyr la punì provocando un diluvio che inondò il suo reame; le chiese inoltre di sacrificare sua figlia offrendola, incatenata nuda ad una roccia, ad un mostro marino. L’Eroe Solare per fortuna salvò la Principessa Incatenata e la Regina, dovette affrontare il proprio tragico destino: incontrò l’Eroe Solare che la pietrificò mostrandole una testa orribile a vedersi, simbolo di ciò che sarebbe prima o poi diventata volendo restare sempre bella e giovane, opponendosi alle leggi del destino che obbligano alla vecchiaia ed alla morte gli esseri umani. La “cattiva” regina permise tuttavia a chi le stava vicino di svelare il proprio carattere e dimostrarle magnanimità, coraggio, generosità e fedeltà. Senza di lei e senza le sue malefatte, il Sovrano Bene, la Bellezza, La Bontà e la Generosità non saprebbero come manifestarsi. La Regina è come l’ombra, necessaria perché lo splendore della luce possa essere apprezzato.
L’astrologia celtica associa l’Olmo a questo segno perché questo possiede dei fiori rossi come il sangue che essa non esita a versare per essere liberata dall’alluvione ed anche perché i suoi frutti sono spesso sterili.
Oggi, nel cielo, la costellazione della Regina porta il nome di Cassiopea.

Carattere:
Esiste un doppio aspetto nella personalità dei nativi del segno astrologico celtico della Regina-Olmo. Egoismo, infatuazione e narcisismo li rendono certo spesso insopportabili a chi vive loro accanto, ma bisogna anche considerare che una persona è “cattiva” solo in funzione di ciò che ci si aspetta da lei. Una Regina-Olmo favorisce spesso la crescita di chi le sta vicino a causa del suo carattere terribilmente provocante. Eccessiva fino allo spasimo, obbliga tutti quanti a definirsi e a determinare la propria posizione: in questo senso, essa è, nella maggior parte dei casi, “rivelatrice” …e le piace tanto! Possiede un modo di pensare e ragionare che stimola in tutte le persone che incontra, lo sviluppo delle tendenze latenti fino alle loro ultime conclusioni. Fondamentalmente miscredente ed iconoclasta, la Regina-Olmo si diverte quando rivela le menzogne sulle quali si basano i rapporti umani, i valori sociali ed i grandi ideali della vita. A dire il vero, la Regina-Olmo non è così malvagia come può sembrare a coloro che mette a disagio con i paradossi che sostiene. Elle infatti non si aspetta più nulla da quando ha subito l’inganno delle ninnananne e delle favole che le balie raccontano e nelle quali finisce sempre tutto bene. Ha così elaborato una filosofia in cui predominano lo scetticismo, l’ironia e la sfida ( che diventa persino blasfema). Molto intellettuale, l’unico rapporto con sé stessa dipende dall’immagine del proprio corpo: è il suo unico modo di esistere, di avere un’identità. Facendosi notare, anche se viene poi odiata, attrae l’attenzione degli altri. Con una conversione narcisistica, trasforma questo nell’amore di cui, al pari di tutti, ha bisogno. Conoscendola meglio, la Regina-Olmo sembra una persona molto triste, molto sola che però non vuole abbassarsi a mendicare surrogati di amore. Ha una grande sete di rapporti veri e schiaccia tutto ciò che considera inadatto alle proprie esigenze. E’ una purista, così esigente che si ritrova in uno stato di ribellione interna permanente nei confronti delle cose, dell’ordine costituito ed anche….degli dei che hanno inventato questo pasticcio in cui gli uomini sono costretti a lottare.

Rapporti ed amicizie:
La Regina-Olmo è sempre in rapporto con gli altri, da mattina a sera e da sera a mattina. Deve sempre avere qualcuno su cui scaricare il suo malumore ed anche qualcuno che la guardi con aria sbalordita e l’ascolti. Ha soprattutto bisogno di fare spettacolo, così come una persona normale deve respirare per vivere. Il rapporto umano costituisce il suo ossigeno: provocare sentimenti violenti sugli altri, non significa andare incontro a vicissitudini o momenti difficili. No! Ella si sente a proprio agio perché comunica con l’altro ad un livello in cui è sicura di costringere la persona che ha di fronte a non recitare la solita piccola parte comoda, vista la forza dell’emozione che essa provoca.

Professione:
Qualunque sia il campo in cui esercita la sua attività professionale, la Regina-Olmo introdurrà trasformazioni spesso ricche di conseguenza. I nativi di questo segno raggiungono spesso livelli molto elevati nella scalata sociale: amano talmente il potere! Faranno di tutto per essere i primi nella loro disciplina, sempre perché hanno bisogno di sentirsi ammirati e considerati. I loro atteggiamenti da arrivisti piaceranno raramente al “pubblico”, anche se tutti dovranno ammettere che i nativi della Regina-Olmo hanno talento.


Amori:
La Regina-Olmo è nello stesso tempo incapace di amare qualcuno all’infuori di sé stessa e invece profondamente commossa da certe persone che le sembrano essere state ferite dalla vita. Tutta presa da sé stessa, si apre qualche volta completamente all’amore. Dapprima le sale il cuore in petto, poi si mette a vibrare in tutto il suo corpo. Il suo desiderio sessuale si manifesta quindi con una violenza inaudita: fa l’amore come se la sua vita dipendesse dal compimento di questo atto.

Destino:
Successo sociale spesso brillante, come abbiamo visto, ma intralciato dai lati più negativi del suo carattere. Per quanto riguarda il destino, esso  facile da immaginare, ma difficile da realizzare. La Regina-Olmo deve infatti recitare la parte dell’ombra in ogni scena della vita. L’ombra  permette, in negativo, di esprimere tutto il suo valore alla luce. L’Eroe Solare-Abete Rosso, che pietrifica la Regina-Olmo nel mito, è il partner ineluttabilmente legato al destino di quest’ultima. Rappresenta in fondo il compimento. Il nativo del segno astrologico celtico del segno astrologico celtico della Regina-Olmo dovrà però andare a fondo nella sua ribellione verso l’ordine costituito affinchè le sue domande, che sono formulate in modo blasfemo, trovino una risposta. Se il piccolo io riesce  ad inasprirsi in modo asintotico, significa che l’essere profondo fa la sua apparizione e rovescia la situazione; se era catastrofica, può ora diventare estremamente positiva. La Regina-Olmo, amareggiata per non essere una dea insofferente verso la propria natura umana, e così terribilmente egoista che lei stessa si soffoca, ha scelto la via della provocazione, che non è una strada facile. Alcune tecniche di reclusione monacale ci parlano di un passaggio segreto che conduce direttamente all’esperienza sublime dell’incontro con la luce divina: si chiama “notte dello spirito”. Il destino della Regina-Olmo è quello di far un vero “viaggio ne profondo della notte”!



Il Triangolo – Quercia                            dal 15 aprile al 24 aprile     

Il mito:

La costellazione del Triangolo ha un legame simbolico evidente con la lettera D, cioè l’iniziale del grande dio celtico Dagda. Il numero tre è l’attributo divino per eccellenza. Il mito del dio Dagda è meraviglioso. Infatti, Dagda aiuta sempre i Celti, portando con sé il suo calderone dell’immortalità ( di esso si dice che “nessuno se ne fosse allontanato senza esserne sazio”) e con la sua clava, simbolo della forza creatrice e distruttrice del fulmine caduto dal cielo. La leggenda riferisce che utilizzando questa clava, si può uccidere: essa rappresenta in questo caso il fuoco del cielo, il fulmine. Diversamente essa risuscita i morti, come il fallo che procura la vita o il tuono che annuncia la pioggia fecondatrice. La triplice funzione del dio del cielo Dagda simboleggia la creazione, la distruzione e il rinnovamento della vita. L’albero, associato a questa costellazione, è la quercia sulla quale i druidi e i sacerdoti raccoglievano il vischio le cui foglie crescono tripartite. Questo albero sacro ha anche la funzione di oracolo e non è raro che nella sua ombra si sperimentino delle visioni premonitrici.


Carattere:
Forte, intelligente, orgoglioso, talvolta tirannico, il nativo del Triangolo-Quercia deve continuamente organizzare la sua vita secondo i principio della trinità. Vivrà spesso vicino a tre montagne, avrà tre bambini, svolgerà tre attività contemporaneamente…
Molto intelligente, il Triangolo-Quercia cresce e guarda il mondo, in particolare i suoi simili, gli uomini, dall’alto del cielo, preferendo la solitudine alla folla, le riflessioni filosofiche alle chiacchiere. E’ comunque un solitario sempre ben circondato: alla sua ombra possono crescere molti altri alberi perché il suo irraggiamento e la sua creatività sono generosi e lussureggianti. Con lui, non si annoia nessuno, salvo quando egli preferisce l’intelletto e le sue parole sembrano incomprensibili. Nella maggior parte dei casi egli non se ne accorge, da quanto è preso dal suo fluire dei propri pensieri ed immagini che gli fanno dimenticare gli uditori. E’ un capo che ama generare e creare ordine: detesta il caos e insegue un sogno in cui il mondo intero diventi esattamente come lui lo desidera. Se lo volete riportare alla realtà di questo mondo vi terrà il broncio per molto tempo perché è molto vendicativo, anche se le sue ire sono semplici tuoni in un cielo da temporale. Si calmerà subito, così come si era irritato; perdona molto presto, ma la sua buona memoria gli impedisce di dimenticare del tutto e, quando gli si presenterà l’occasione, vi darà un calcio d’asino.
Il Triangolo-Quercia è a modo suo onesto: possiede una propria morale con la quale si trova benissimo. Può qualche volta sembrare strano per la sua rettitudine, perché vuole essere il proprio legislatore: ubbidisce solo alle proprie leggi.

Rapporti ed amicizie:
Nelle sue amicizie, il Triangolo-Quercia è paradossale. Ama coloro che gli resistono a lungo prima di concedergli ragione. Non è di quelli che sopportano le mezze misure: o ama o detesta. Evita le persone bellicose perché gli piace la lotta solo se è sicuro di vincere. Non vi è che una sola verità per lui: la sua. Bandisce dai suoi rapporti chi non la pensa come lui e non è della sua opinione. Se siete suo amico, lo rimarrete per tutta la vita, a patto do non contraddirlo mai. Il Triangolo-Quercia è un amico fedele, sul quale si può contare, ma non si darà mai molto da fare per voi, e solo se ne ricaverà qualche vantaggio diretto.

Professione:
Non è mai un semplice impiegato, ma crea e dirige i propri affari nei settori più vari. Cambierà spesso attività: appena sa fare qualche cosa e non può più imparare, passa ad un’altra attività , totalmente nuova per lui. Apprende molto presto e poi abbandona. Ha bisogno di creare distruggere e di innovare, fedele alle sue tre dimensioni. Qualunque sia la sua specialità, diventerà presto il migliore in quel settore. Non è molto concreto, e anche se abile, non ama fare fatica. I lavori manuali lo interessano come “passatempo”, ma preferisce lavorare e guadagnarsi da vivere usando la testa. I nativi di questo segno si occupano sempre di professioni in continua evoluzione: redattori di giornale, avvocati prestigiosi, dignitari di altro rango, uomini politici con idee innovatrici. La professione ideale per loro deve permettere l’esercizio delle loro tre maggiori funzioni: la creazione (produrre un ordine, mettere delle idee in ordine), la distruzione (attaccare e distruggere il caos che, per loro, esisteva prima del loro arrivo) e l’innovazione (risuscitare vecchi miti dando loro una fiera apparenza di novità).

Amori:
Anche appena sposato (spesso molto giovane), il Triangolo-Quercia non rimane mai a lungo senza innamorarsi pazzamente del primo sorriso intravisto, della prima persona disordinata - e quindi estranea all’ordine da lui creato- che deve passare. Geloso della propria libertà, questo ardente Romeo, questa  Giulietta fatale non sopporta che un essere possa resistergli o scappare. Il Triangolo-Quercia tira fuori allora la sua aura magica, il suo filtro d’amore, tutte le sue risorse di fascino, e parte alla conquista dell’altro essere che non è ancora un “triangolato”, cioè trasformato in una forma bella, unica e davvero viva. Il nativo del segno Triangolo-Quercia si accontenta raramente di un rapporto a due, anche se sposato, anche se padre o madre di famiglia. Il suo ideale supremo è di poter avere un rapporto continuativo a tre, con persone che può quindi amare, colmo di felicità anche se gli resta la voglia, spesso irrealizzabile di far vivere i propri amori sotto lo stesso tetto, nello stesso letto a baldacchino. La vita amorosa del Triangolo-Quercia viene così finalmente vissuta sotto il segno del triangolo che si deforma, che si indebolisce, per tornare a formarsi con un nuovo amore che ricostituisce il bel triangolo radioso. La radice del Triangolo-Quercia è triplice, quindi se lo volete felice, lasciatelo libero e vi sarà fedele a modo suo.

Destino:
Il destino del Triangolo-Quercia è sempre eccezionale. Ognuno di loro può dettare o scrivere le proprie memorie: vale la pena di leggerle perché il Triangolo-Quercia ha sempre saputo rinnovarsi, cambiare sfera sociale ed affettiva, mutare. Il suo campo di esperienze comprende numerosi settori, trasformati dalla sua presenza. Il destino di un bambino Triangolo-Quercia può già essere previsto, guardandolo giocare: non si diverte a lungo con lo stesso giocattolo, cambia le regole del gioco, spinto da un demonio che gli chiede “sempre di più, sempre altro”. Corre, si dimena, distrugge le sue opere e ne inizia altre, più folli, più impegnative. E’ Dagda, il dio del cielo, il detonatore del fulmine che lo possiede, che lo “cavalca” tutta la vita. Fin dalla nascita, è stato segnato dal marchi divino del Triangolo.
Il Triangolo-Quercia ha sempre moti bambini, reali o qualche volta simbolici: le sue opere. Il destino del Triangolo-Quercia lo conduce a lasciare segni ovunque passa, ceneri di fuochi sacrificali, ne quali, come la Fenice, si trasformano in un altro Triangolo, spesso equilatero, al termine della sua vita. I tre angoli ed i tre lati diventano uguali: questo è il significato del destino per un nativo del segno del Triangolo-Quercia. Non sfuggirà all’archetipo del Triangolo, ma può formare, con i suoi rami più grossi, un albero maestoso ed armonioso.

                       



Il Fiume della Vita – Tiglio                   dal 25 aprile al 4 maggio     

Il mito:
La costellazione di Eridan, che porta il nome di Fiume della Vita nella tradizione celtica, ha come simbolo il Serpente con testa di Ariete. Questo serpente, generalmente raffigurato avvolto in una spirale, è spesso diventato un oggetto rituale, prendendo la forma del cercine o del braccialetto. Il mito celtico della creazione riferisce che il Serpente con testa di Ariete si era arrotolato attorno all’Uovo primordiale deposto dalla Grande Dea, madre dell’universo, dei pianeti, del Sole, della Luna, delle stelle e di tutto ciò che si trova sulla Terra. In questo Uovo, aveva deposto il seme di vita: il soffio di vento iperboreale che muove tutti gli esseri. Così arrotolato ed aperto, il Serpente con testa di Ariete prese quindi la forma del Fiume della Vita, all’origine dell’essere. Tutto il nostro Universo galleggia su questo fiume e tutto ciò che nasce viene originato e alimentato da lui. Senza questo Fiume della Vita, nessun essere può vivere. Esso possiede le caratteristiche dell’acqua e dell’aria, i due elementi indispensabili per il mantenimento di qualsiasi forma di vita. Padre e madre insieme, il flusso impetuoso del Fiume della Vita è la forza motrice dello sviluppo delle specie animali e dell’evoluzione della coscienza umana: la Testa di Ariete del Serpente simboleggia la forza indomabile della natura. Come se volesse equilibrare queste figure mitiche, la tradizione celtica associa il Tiglio ai nativi di questo periodo, per ricordare che il Fiume della Vita è anche portatore della dolcezza del miele prodotto con i piccoli fiori di quest’albero. Il sapore gradevole del Tiglio e le sue proprietà sedative ci mostrano la fragilità della vita, la sua instabilità, il suo moto continuo, la sua natura potente e nel contempo sottile.

Carattere:
A volte pericoloso come il Serpente a testa di Ariete e come il fiume dalla corrente veloce, o tranquillizzante come una carezza materna, il nativo del segno astrologico del Fiume della Vita-Tiglio può essere violento o commovente: egli perturba e rassicura. Quanta tenerezza è capace di dare questo eterno amante! La sua vita sembra incoerente: o rompe le dighe e supera tutti gli ostacoli della vita quotidiana, o serpeggia e ristagna, come un uomo addormentato che sembra non volersi mai svegliare. Si direbbe che non desidera nulla e che segue il proprio corso senza una meta, seguendo la discesa. Il più fecondo o il più distruttivo di tutte le forme simboliche della ruota della vita, è imprevedibile. Quando si apre e fiorisce, emana un’aura benefica; quando si richiude, tutti i suoi muscoli si induriscono e non conosce alcun limite ai suoi movimenti. Si potrà mai fermare l’acqua che corre? I colpi di testa dell’Ariete, aiutati dallo strisciare implacabile del Serpente simboleggiano la forza della vita che può avere la meglio sull’immaginazione oltre che sulla ragione. Insomma, il Fiume della Vita-Tiglio è veramente la forza della natura. I ritmi della vita dei nativi di questo segno sono il risultato dell’alternanza dell’energia in movimento e del riposo, del giorno e della notte. Non andate a disturbare il Fiume della Vita-Tiglio quando è in periodo di riposo: la sua forza è sempre in agguato per la gioia dei suoi partner amorosi e con grande disappunto dei suoi nemici, che può sconfiggere in un attimo.
Rapporti ed amicizie:
Il Fiume della Vita-Tiglio sembra superficiale, inoffensivo, senza ambizione né passione, ma in realtà è un essere profondo e fedele. A vederlo si direbbe di non poter contare su di lui, mentre è affezionato e generoso. Non abbandona mai i propri amici ed è sempre a loro disposizione, anche se non lo dà a vedere. Il suo segreto è nella timidezza, che nasconde dietro modi confidenziali, con il suo talento di istrione e compagnone. E’ molto affezionato a coloro che frequenta; per lui, un amico è colui che ci si ritrova accanto, spesso al caffè, luogo in cui ama fermare un attimo il suo corso continuo e nel contempo pigro.

Professione:
Il Fiume della Vita-Tiglio è un “manuale”, ed è felice di esserlo. Non ama complicarsi la vita. Troverà degli amici che lo comprendono o un marito ( o una sposa) intelligente e sensibile, sarà a  opposte alla propria vita quotidiana. capo ( o al timone) di un’impresa artigianale, che lo renderà felice. Ha bisogno di qualcuno che lo aiuti ad incanalare le proprie energie, indicandogli come e cosa fare. In questo caso, egli si realizzerà con grande gioia. Se la pigrizia lo porta a prendere un impegno o a ricevere degli ordini, rischia di essere un dipendente molto difficile, recalcitrante e assenteista. La doppia natura del Fiume della Vita-Tiglio lo condurrà spesso a prese di posizione radicalmente opposte ala prima vita quotidiana.

Amori:
Come il marinaio, il Fiume della Vita-Tiglio cerca un amore in ogni porto, ma questa non è per lui la vita. Egli è piuttosto “borghese” nelle sue scelte affettive, un po’ casalingo e pantofolaio. Anche se sembra sempre proteso in avanti, anche se la donna si dimostra sempre seducente e disponibile per un’avventura, in fondo ogni nativo del Fiume della Vita-Tigli ama il proprio letto, la propria terra, le proprie abitudini, anche se può sembrare paradossale. Amante imprevedibile, appassionato o casto per periodi interminabili, il Fiume della Vita-Tiglio è incostante eppure fedele. I suoi figli sono sacri se sono del sesso opposto e do poco conto se sono dello stesso sesso.
Ombroso, il Fiume della Vita-Tiglio non sopporta che si prenda il suo posto nel suo letto e proverà una gelosia feroce, anche se temperata da una straordinaria capacità a “chiudere un occhio” sulle scappatelle del partner.

Destino:
Un destino sempre appassionante nella vita privata, ma raramente brillante a livello sociale. Il Fiume della Vita-Tiglio è una forza della natura che sboccia male in un clima culturale regolato dai suoi codici e dai suoi ruoli. Salvo rara eccezione, quando l’aspetto naturale cerca di trasferirsi anche sul piano sociale, con la volontà di giungere ad una maggiore verità e spontaneità, i nativi del Fiume della Vita-Tiglio faranno il loro giro di pista sul pianeta, senza preoccuparsi del pubblico, senza ricercarne l’approvazione o fare concessioni. Nessuna scena, nessun compromesso: il Fiume della Vita-Tiglio segue il proprio corso verso un unico obbiettivo: l’oceano in cui trova la pace perdendo la propria identità, la propria coscienza, unendosi alle onde, nel caos primordiale in cui non muore mai, in cui rinasce continuamente, trasformandosi in vapore o in nuvole sotto ‘effetto del Sole. Ritrovando la propria seconda natura, aerea, spinto dal vento, si ricrea poi di nuovo, come la vita che non cessa mai. Il Fiume della Vita-Tiglio è il messaggio dell’immortalità e il simbolo della trasmigrazione delle anime nella cultura mistica celtica.

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