Astrologia Celtica - dal 5 aprile al 4 maggio
dal 5 aprile al 14 aprile la Regina – Olmo
dal 15 aprile al 24 aprile il Triangolo – Quercia
dal 25 aprile al 4 maggio il
Fiume della Vita – Tiglio
La Regina –
Olmo dal
5 aprile al 14 aprile
Il mito:
C’era una volta una regina che
amava ed ammirava molto sé stessa. Questa strana donna era così avida di
prestigio, di potere e di celebrità che dimenticava i piaceri dell’amore
coniugale e dell’amore materno. Un giorno, davanti all’assemblea dei druidi, tra
i qual si trovavano alcuni emissari degli dei, affermò di essere più bella
della dea delle fonti Icoranda, la casta sposa del potente dio Llyr. Sostenne
anche che sua figlia, anche se meno bella di lei, sorpassava comunque la dea.
Llyr la punì provocando un diluvio che inondò il suo reame; le chiese inoltre
di sacrificare sua figlia offrendola, incatenata nuda ad una roccia, ad un
mostro marino. L’Eroe Solare per fortuna salvò la Principessa Incatenata e la
Regina, dovette affrontare il proprio tragico destino: incontrò l’Eroe Solare
che la pietrificò mostrandole una testa orribile a vedersi, simbolo di ciò che
sarebbe prima o poi diventata volendo restare sempre bella e giovane,
opponendosi alle leggi del destino che obbligano alla vecchiaia ed alla morte gli
esseri umani. La “cattiva” regina permise tuttavia a chi le stava vicino di
svelare il proprio carattere e dimostrarle magnanimità, coraggio, generosità e
fedeltà. Senza di lei e senza le sue malefatte, il Sovrano Bene, la Bellezza,
La Bontà e la Generosità non saprebbero come manifestarsi. La Regina è come
l’ombra, necessaria perché lo splendore della luce possa essere apprezzato.
L’astrologia celtica associa
l’Olmo a questo segno perché questo possiede dei fiori rossi come il sangue che
essa non esita a versare per essere liberata dall’alluvione ed anche perché i
suoi frutti sono spesso sterili.
Oggi, nel cielo, la
costellazione della Regina porta il nome di Cassiopea.
Carattere:
Esiste un doppio aspetto nella
personalità dei nativi del segno astrologico celtico della Regina-Olmo.
Egoismo, infatuazione e narcisismo li rendono certo spesso insopportabili a chi
vive loro accanto, ma bisogna anche considerare che una persona è “cattiva”
solo in funzione di ciò che ci si aspetta da lei. Una Regina-Olmo favorisce
spesso la crescita di chi le sta vicino a causa del suo carattere terribilmente
provocante. Eccessiva fino allo spasimo, obbliga tutti quanti a definirsi e a
determinare la propria posizione: in questo senso, essa è, nella maggior parte
dei casi, “rivelatrice” …e le piace tanto! Possiede un modo di pensare e
ragionare che stimola in tutte le persone che incontra, lo sviluppo delle
tendenze latenti fino alle loro ultime conclusioni. Fondamentalmente
miscredente ed iconoclasta, la Regina-Olmo si diverte quando rivela le menzogne
sulle quali si basano i rapporti umani, i valori sociali ed i grandi ideali
della vita. A dire il vero, la Regina-Olmo non è così malvagia come può
sembrare a coloro che mette a disagio con i paradossi che sostiene. Elle infatti
non si aspetta più nulla da quando ha subito l’inganno delle ninnananne e delle
favole che le balie raccontano e nelle quali finisce sempre tutto bene. Ha così
elaborato una filosofia in cui predominano lo scetticismo, l’ironia e la sfida
( che diventa persino blasfema). Molto intellettuale, l’unico rapporto con sé
stessa dipende dall’immagine del proprio corpo: è il suo unico modo di
esistere, di avere un’identità. Facendosi notare, anche se viene poi odiata,
attrae l’attenzione degli altri. Con una conversione narcisistica, trasforma
questo nell’amore di cui, al pari di tutti, ha bisogno. Conoscendola meglio, la
Regina-Olmo sembra una persona molto triste, molto sola che però non vuole
abbassarsi a mendicare surrogati di amore. Ha una grande sete di rapporti veri
e schiaccia tutto ciò che considera inadatto alle proprie esigenze. E’ una
purista, così esigente che si ritrova in uno stato di ribellione interna
permanente nei confronti delle cose, dell’ordine costituito ed anche….degli dei
che hanno inventato questo pasticcio in cui gli uomini sono costretti a
lottare.
Rapporti ed amicizie:
La Regina-Olmo è sempre in
rapporto con gli altri, da mattina a sera e da sera a mattina. Deve sempre
avere qualcuno su cui scaricare il suo malumore ed anche qualcuno che la guardi
con aria sbalordita e l’ascolti. Ha soprattutto bisogno di fare spettacolo,
così come una persona normale deve respirare per vivere. Il rapporto umano
costituisce il suo ossigeno: provocare sentimenti violenti sugli altri, non
significa andare incontro a vicissitudini o momenti difficili. No! Ella si
sente a proprio agio perché comunica con l’altro ad un livello in cui è sicura
di costringere la persona che ha di fronte a non recitare la solita piccola
parte comoda, vista la forza dell’emozione che essa provoca.
Professione:
Qualunque sia il campo in cui
esercita la sua attività professionale, la Regina-Olmo introdurrà
trasformazioni spesso ricche di conseguenza. I nativi di questo segno
raggiungono spesso livelli molto elevati nella scalata sociale: amano talmente
il potere! Faranno di tutto per essere i primi nella loro disciplina, sempre
perché hanno bisogno di sentirsi ammirati e considerati. I loro atteggiamenti
da arrivisti piaceranno raramente al “pubblico”, anche se tutti dovranno ammettere
che i nativi della Regina-Olmo hanno talento.
Amori:
La Regina-Olmo è nello stesso
tempo incapace di amare qualcuno all’infuori di sé stessa e invece
profondamente commossa da certe persone che le sembrano essere state ferite
dalla vita. Tutta presa da sé stessa, si apre qualche volta completamente
all’amore. Dapprima le sale il cuore in petto, poi si mette a vibrare in tutto
il suo corpo. Il suo desiderio sessuale si manifesta quindi con una violenza
inaudita: fa l’amore come se la sua vita dipendesse dal compimento di questo
atto.
Destino:
Successo sociale spesso
brillante, come abbiamo visto, ma intralciato dai lati più negativi del suo
carattere. Per quanto riguarda il destino, esso
facile da immaginare, ma difficile da realizzare. La Regina-Olmo deve
infatti recitare la parte dell’ombra in ogni scena della vita. L’ombra permette, in negativo, di esprimere tutto il
suo valore alla luce. L’Eroe Solare-Abete Rosso, che pietrifica la Regina-Olmo
nel mito, è il partner ineluttabilmente legato al destino di quest’ultima.
Rappresenta in fondo il compimento. Il nativo del segno astrologico celtico del
segno astrologico celtico della Regina-Olmo dovrà però andare a fondo nella sua
ribellione verso l’ordine costituito affinchè le sue domande, che sono formulate
in modo blasfemo, trovino una risposta. Se il piccolo io riesce ad inasprirsi in modo asintotico, significa
che l’essere profondo fa la sua apparizione e rovescia la situazione; se era
catastrofica, può ora diventare estremamente positiva. La Regina-Olmo,
amareggiata per non essere una dea insofferente verso la propria natura umana,
e così terribilmente egoista che lei stessa si soffoca, ha scelto la via della
provocazione, che non è una strada facile. Alcune tecniche di reclusione
monacale ci parlano di un passaggio segreto che conduce direttamente
all’esperienza sublime dell’incontro con la luce divina: si chiama “notte dello
spirito”. Il destino della Regina-Olmo è quello di far un vero “viaggio ne
profondo della notte”!
Il Triangolo
– Quercia dal
15 aprile al 24 aprile
Il mito:
La costellazione del Triangolo ha un legame simbolico evidente con la lettera D, cioè l’iniziale del grande dio celtico Dagda. Il numero tre è l’attributo divino per eccellenza. Il mito del dio Dagda è meraviglioso. Infatti, Dagda aiuta sempre i Celti, portando con sé il suo calderone dell’immortalità ( di esso si dice che “nessuno se ne fosse allontanato senza esserne sazio”) e con la sua clava, simbolo della forza creatrice e distruttrice del fulmine caduto dal cielo. La leggenda riferisce che utilizzando questa clava, si può uccidere: essa rappresenta in questo caso il fuoco del cielo, il fulmine. Diversamente essa risuscita i morti, come il fallo che procura la vita o il tuono che annuncia la pioggia fecondatrice. La triplice funzione del dio del cielo Dagda simboleggia la creazione, la distruzione e il rinnovamento della vita. L’albero, associato a questa costellazione, è la quercia sulla quale i druidi e i sacerdoti raccoglievano il vischio le cui foglie crescono tripartite. Questo albero sacro ha anche la funzione di oracolo e non è raro che nella sua ombra si sperimentino delle visioni premonitrici.
Carattere:
Forte, intelligente, orgoglioso,
talvolta tirannico, il nativo del Triangolo-Quercia deve continuamente
organizzare la sua vita secondo i principio della trinità. Vivrà spesso vicino
a tre montagne, avrà tre bambini, svolgerà tre attività contemporaneamente…
Molto intelligente, il
Triangolo-Quercia cresce e guarda il mondo, in particolare i suoi simili, gli
uomini, dall’alto del cielo, preferendo la solitudine alla folla, le
riflessioni filosofiche alle chiacchiere. E’ comunque un solitario sempre ben
circondato: alla sua ombra possono crescere molti altri alberi perché il suo
irraggiamento e la sua creatività sono generosi e lussureggianti. Con lui, non
si annoia nessuno, salvo quando egli preferisce l’intelletto e le sue parole
sembrano incomprensibili. Nella maggior parte dei casi egli non se ne accorge,
da quanto è preso dal suo fluire dei propri pensieri ed immagini che gli fanno
dimenticare gli uditori. E’ un capo che ama generare e creare ordine: detesta
il caos e insegue un sogno in cui il mondo intero diventi esattamente come lui
lo desidera. Se lo volete riportare alla realtà di questo mondo vi terrà il
broncio per molto tempo perché è molto vendicativo, anche se le sue ire sono
semplici tuoni in un cielo da temporale. Si calmerà subito, così come si era
irritato; perdona molto presto, ma la sua buona memoria gli impedisce di
dimenticare del tutto e, quando gli si presenterà l’occasione, vi darà un
calcio d’asino.
Il Triangolo-Quercia è a modo
suo onesto: possiede una propria morale con la quale si trova benissimo. Può
qualche volta sembrare strano per la sua rettitudine, perché vuole essere il
proprio legislatore: ubbidisce solo alle proprie leggi.
Rapporti ed amicizie:
Nelle sue amicizie, il
Triangolo-Quercia è paradossale. Ama coloro che gli resistono a lungo prima di
concedergli ragione. Non è di quelli che sopportano le mezze misure: o ama o
detesta. Evita le persone bellicose perché gli piace la lotta solo se è sicuro
di vincere. Non vi è che una sola verità per lui: la sua. Bandisce dai suoi
rapporti chi non la pensa come lui e non è della sua opinione. Se siete suo
amico, lo rimarrete per tutta la vita, a patto do non contraddirlo mai. Il
Triangolo-Quercia è un amico fedele, sul quale si può contare, ma non si darà
mai molto da fare per voi, e solo se ne ricaverà qualche vantaggio diretto.
Professione:
Non è mai un semplice impiegato, ma crea e dirige i propri affari nei settori più vari. Cambierà spesso attività: appena sa fare qualche cosa e non può più imparare, passa ad un’altra attività , totalmente nuova per lui. Apprende molto presto e poi abbandona. Ha bisogno di creare distruggere e di innovare, fedele alle sue tre dimensioni. Qualunque sia la sua specialità, diventerà presto il migliore in quel settore. Non è molto concreto, e anche se abile, non ama fare fatica. I lavori manuali lo interessano come “passatempo”, ma preferisce lavorare e guadagnarsi da vivere usando la testa. I nativi di questo segno si occupano sempre di professioni in continua evoluzione: redattori di giornale, avvocati prestigiosi, dignitari di altro rango, uomini politici con idee innovatrici. La professione ideale per loro deve permettere l’esercizio delle loro tre maggiori funzioni: la creazione (produrre un ordine, mettere delle idee in ordine), la distruzione (attaccare e distruggere il caos che, per loro, esisteva prima del loro arrivo) e l’innovazione (risuscitare vecchi miti dando loro una fiera apparenza di novità).
Non è mai un semplice impiegato, ma crea e dirige i propri affari nei settori più vari. Cambierà spesso attività: appena sa fare qualche cosa e non può più imparare, passa ad un’altra attività , totalmente nuova per lui. Apprende molto presto e poi abbandona. Ha bisogno di creare distruggere e di innovare, fedele alle sue tre dimensioni. Qualunque sia la sua specialità, diventerà presto il migliore in quel settore. Non è molto concreto, e anche se abile, non ama fare fatica. I lavori manuali lo interessano come “passatempo”, ma preferisce lavorare e guadagnarsi da vivere usando la testa. I nativi di questo segno si occupano sempre di professioni in continua evoluzione: redattori di giornale, avvocati prestigiosi, dignitari di altro rango, uomini politici con idee innovatrici. La professione ideale per loro deve permettere l’esercizio delle loro tre maggiori funzioni: la creazione (produrre un ordine, mettere delle idee in ordine), la distruzione (attaccare e distruggere il caos che, per loro, esisteva prima del loro arrivo) e l’innovazione (risuscitare vecchi miti dando loro una fiera apparenza di novità).
Amori:
Anche appena sposato (spesso
molto giovane), il Triangolo-Quercia non rimane mai a lungo senza innamorarsi
pazzamente del primo sorriso intravisto, della prima persona disordinata - e
quindi estranea all’ordine da lui creato- che deve passare. Geloso della
propria libertà, questo ardente Romeo, questa
Giulietta fatale non sopporta che un essere possa resistergli o
scappare. Il Triangolo-Quercia tira fuori allora la sua aura magica, il suo
filtro d’amore, tutte le sue risorse di fascino, e parte alla conquista
dell’altro essere che non è ancora un “triangolato”, cioè trasformato in una
forma bella, unica e davvero viva. Il nativo del segno Triangolo-Quercia si
accontenta raramente di un rapporto a due, anche se sposato, anche se padre o
madre di famiglia. Il suo ideale supremo è di poter avere un rapporto
continuativo a tre, con persone che può quindi amare, colmo di felicità anche
se gli resta la voglia, spesso irrealizzabile di far vivere i propri amori
sotto lo stesso tetto, nello stesso letto a baldacchino. La vita amorosa del
Triangolo-Quercia viene così finalmente vissuta sotto il segno del triangolo
che si deforma, che si indebolisce, per tornare a formarsi con un nuovo amore
che ricostituisce il bel triangolo radioso. La radice del Triangolo-Quercia è
triplice, quindi se lo volete felice, lasciatelo libero e vi sarà fedele a modo
suo.
Destino:
Il destino del Triangolo-Quercia
è sempre eccezionale. Ognuno di loro può dettare o scrivere le proprie memorie:
vale la pena di leggerle perché il Triangolo-Quercia ha sempre saputo
rinnovarsi, cambiare sfera sociale ed affettiva, mutare. Il suo campo di
esperienze comprende numerosi settori, trasformati dalla sua presenza. Il destino
di un bambino Triangolo-Quercia può già essere previsto, guardandolo giocare:
non si diverte a lungo con lo stesso giocattolo, cambia le regole del gioco,
spinto da un demonio che gli chiede “sempre di più, sempre altro”. Corre, si
dimena, distrugge le sue opere e ne inizia altre, più folli, più impegnative.
E’ Dagda, il dio del cielo, il detonatore del fulmine che lo possiede, che lo
“cavalca” tutta la vita. Fin dalla nascita, è stato segnato dal marchi divino
del Triangolo.
Il Triangolo-Quercia ha sempre
moti bambini, reali o qualche volta simbolici: le sue opere. Il destino del
Triangolo-Quercia lo conduce a lasciare segni ovunque passa, ceneri di fuochi
sacrificali, ne quali, come la Fenice, si trasformano in un altro Triangolo,
spesso equilatero, al termine della sua vita. I tre angoli ed i tre lati
diventano uguali: questo è il significato del destino per un nativo del segno
del Triangolo-Quercia. Non sfuggirà all’archetipo del Triangolo, ma può
formare, con i suoi rami più grossi, un albero maestoso ed armonioso.
Il Fiume
della Vita – Tiglio dal 25 aprile al 4 maggio
Il mito:
La costellazione di Eridan, che
porta il nome di Fiume della Vita nella tradizione celtica, ha come simbolo il
Serpente con testa di Ariete. Questo serpente, generalmente raffigurato avvolto
in una spirale, è spesso diventato un oggetto rituale, prendendo la forma del
cercine o del braccialetto. Il mito celtico della creazione riferisce che il
Serpente con testa di Ariete si era arrotolato attorno all’Uovo
primordiale deposto dalla Grande Dea, madre dell’universo, dei pianeti, del
Sole, della Luna, delle stelle e di tutto ciò che si trova sulla Terra. In
questo Uovo, aveva deposto il seme di vita: il soffio di vento iperboreale che
muove tutti gli esseri. Così arrotolato ed aperto, il Serpente con testa di
Ariete prese quindi la forma del Fiume della Vita, all’origine dell’essere.
Tutto il nostro Universo galleggia su questo fiume e tutto ciò che nasce viene
originato e alimentato da lui. Senza questo Fiume della Vita, nessun essere può
vivere. Esso possiede le caratteristiche dell’acqua e dell’aria, i due elementi
indispensabili per il mantenimento di qualsiasi forma di vita. Padre e madre
insieme, il flusso impetuoso del Fiume della Vita è la forza motrice dello
sviluppo delle specie animali e dell’evoluzione della coscienza umana: la Testa
di Ariete del Serpente simboleggia la forza indomabile della natura. Come se
volesse equilibrare queste figure mitiche, la tradizione celtica associa il
Tiglio ai nativi di questo periodo, per ricordare che il Fiume della Vita è
anche portatore della dolcezza del miele prodotto con i piccoli fiori di
quest’albero. Il sapore gradevole del Tiglio e le sue proprietà sedative ci
mostrano la fragilità della vita, la sua instabilità, il suo moto continuo, la
sua natura potente e nel contempo sottile.
Carattere:
A volte pericoloso come il
Serpente a testa di Ariete e come il fiume dalla corrente veloce, o
tranquillizzante come una carezza materna, il nativo del segno astrologico del
Fiume della Vita-Tiglio può essere violento o commovente: egli perturba e
rassicura. Quanta tenerezza è capace di dare questo eterno amante! La sua vita
sembra incoerente: o rompe le dighe e supera tutti gli ostacoli della vita
quotidiana, o serpeggia e ristagna, come un uomo addormentato che sembra non
volersi mai svegliare. Si direbbe che non desidera nulla e che segue il proprio
corso senza una meta, seguendo la discesa. Il più fecondo o il più distruttivo
di tutte le forme simboliche della ruota della vita, è imprevedibile. Quando si
apre e fiorisce, emana un’aura benefica; quando si richiude, tutti i suoi
muscoli si induriscono e non conosce alcun limite ai suoi movimenti. Si potrà
mai fermare l’acqua che corre? I colpi di testa dell’Ariete, aiutati dallo
strisciare implacabile del Serpente simboleggiano la forza della vita che può
avere la meglio sull’immaginazione oltre che sulla ragione. Insomma, il Fiume
della Vita-Tiglio è veramente la forza della natura. I ritmi della vita dei
nativi di questo segno sono il risultato dell’alternanza dell’energia in
movimento e del riposo, del giorno e della notte. Non andate a disturbare il
Fiume della Vita-Tiglio quando è in periodo di riposo: la sua forza è sempre in
agguato per la gioia dei suoi partner amorosi e con grande disappunto dei suoi
nemici, che può sconfiggere in un attimo.
Rapporti ed amicizie:
Il Fiume della Vita-Tiglio
sembra superficiale, inoffensivo, senza ambizione né passione, ma in realtà è
un essere profondo e fedele. A vederlo si direbbe di non poter contare su di
lui, mentre è affezionato e generoso. Non abbandona mai i propri amici ed è
sempre a loro disposizione, anche se non lo dà a vedere. Il suo segreto è nella
timidezza, che nasconde dietro modi confidenziali, con il suo talento di
istrione e compagnone. E’ molto affezionato a coloro che frequenta; per lui, un
amico è colui che ci si ritrova accanto, spesso al caffè, luogo in cui ama
fermare un attimo il suo corso continuo e nel contempo pigro.
Professione:
Il Fiume della Vita-Tiglio è un
“manuale”, ed è felice di esserlo. Non ama complicarsi la vita. Troverà degli
amici che lo comprendono o un marito ( o una sposa) intelligente e sensibile,
sarà a opposte alla propria vita
quotidiana. capo ( o al timone) di un’impresa artigianale, che lo renderà
felice. Ha bisogno di qualcuno che lo aiuti ad incanalare le proprie energie,
indicandogli come e cosa fare. In questo caso, egli si realizzerà con grande
gioia. Se la pigrizia lo porta a prendere un impegno o a ricevere degli ordini,
rischia di essere un dipendente molto difficile, recalcitrante e assenteista.
La doppia natura del Fiume della Vita-Tiglio lo condurrà spesso a prese di
posizione radicalmente opposte ala prima vita quotidiana.
Amori:
Come il marinaio, il Fiume della
Vita-Tiglio cerca un amore in ogni porto, ma questa non è per lui la vita. Egli
è piuttosto “borghese” nelle sue scelte affettive, un po’ casalingo e
pantofolaio. Anche se sembra sempre proteso in avanti, anche se la donna si
dimostra sempre seducente e disponibile per un’avventura, in fondo ogni nativo
del Fiume della Vita-Tigli ama il proprio letto, la propria terra, le proprie
abitudini, anche se può sembrare paradossale. Amante imprevedibile,
appassionato o casto per periodi interminabili, il Fiume della Vita-Tiglio è
incostante eppure fedele. I suoi figli sono sacri se sono del sesso opposto e
do poco conto se sono dello stesso sesso.
Ombroso, il Fiume della Vita-Tiglio
non sopporta che si prenda il suo posto nel suo letto e proverà una gelosia
feroce, anche se temperata da una straordinaria capacità a “chiudere un occhio”
sulle scappatelle del partner.
Destino:
Un destino sempre appassionante
nella vita privata, ma raramente brillante a livello sociale. Il Fiume della
Vita-Tiglio è una forza della natura che sboccia male in un clima culturale
regolato dai suoi codici e dai suoi ruoli. Salvo rara eccezione, quando
l’aspetto naturale cerca di trasferirsi anche sul piano sociale, con la volontà
di giungere ad una maggiore verità e spontaneità, i nativi del Fiume della
Vita-Tiglio faranno il loro giro di pista sul pianeta, senza preoccuparsi del
pubblico, senza ricercarne l’approvazione o fare concessioni. Nessuna scena,
nessun compromesso: il Fiume della Vita-Tiglio segue il proprio corso verso un
unico obbiettivo: l’oceano in cui trova la pace perdendo la propria identità,
la propria coscienza, unendosi alle onde, nel caos primordiale in cui non muore
mai, in cui rinasce continuamente, trasformandosi in vapore o in nuvole sotto
‘effetto del Sole. Ritrovando la propria seconda natura, aerea, spinto dal
vento, si ricrea poi di nuovo, come la vita che non cessa mai. Il Fiume della
Vita-Tiglio è il messaggio dell’immortalità e il simbolo della trasmigrazione
delle anime nella cultura mistica celtica.
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